Minorenne albanese svaligiava case e uffici, ‘beccato’ con 15mila euro di refurtiva

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La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Squadra Volanti – ha denunciato due albanesi Z.A. di anni 17 e M.E. di anni 18, entrambi residenti a Ragusa, per più furti in appartamento, violazione di domicilio e ricettazione.

Ieri, una chiamata al 113 (numero d’emergenza della Polizia di Stato) segnalava la presenza di uomini e una donna che effettuavano uno strano via vai da una casa del centro storico di Ragusa, probabilmente perché all’interno veniva esercitata la prostituzione o altri reati, essendo tutti molto guardinghi prima di entrare in casa.

Gli uomini della Squadra Mobile, avvisati tempestivamente dalla Sala Operativa si appostavano nei pressi della casa e dopo alcune ore notavano un giovane albanese entrare, peraltro già conosciuto alla Polizia.

foto refurtiva del 05.09.2016Procedendo al controllo il giovane era particolarmente nervoso, pertanto si decideva di procedere alla perquisizione dell’immobile di cui lo stesso non aveva neanche le chiavi, riferendo di essere ospite della sua ex fidanzata straniera tornata nel suo paese con la famiglia. Dall’attività di Polizia Giudiziaria condotta dalla Squadra Mobile e dalla Squadra Volanti, la gravità dei fatti commessi aumentava sempre più. Gli accertamenti tecnici sui beni trovati all’interno permettevano di appurare che 5 televisori, 3 computer, stampanti, telefoni cellulari, sofisticate apparecchiature elettroniche per cantieri edili, chiavi di automobili, monili in oro ed orologi, fossero tutti proventi di furto.

Inizialmente all’interno vi era solo un giovane albanese minorenne che chiamava in correità un altro connazionale maggiorenne; convocato in ufficio dichiarava agli uomini della Squadra Mobile di frequentare quella casa ma di essere estraneo ai fatti reato disconoscendo gli oggetti ivi rinvenuti.

Il minore, dopo ore di interrogatorio, dichiarava di aver rubato quegli oggetti di valore in alcune abitazioni ed uffici pubblici, pertanto alla presenza del suo avvocato ammetteva di essere stato proprio lui a rubare quasi tutto il materiale rinvenuto e di averlo portato presso quella casa in quanto la sua ex fidanzata straniera gli aveva detto di poter andare li a dormire in quanto lei era tornata con la famiglia in terra natia. Fatti i doverosi accertamenti, è stato appurato che il giovane albanese aveva forzato la porta d’ingresso occupando la casa senza alcuna autorizzazione, pertanto è stato denunciato anche per violazione domicilio, reato commesso in concorso con il connazionale.

Immediate le indagini per risalire ai proprietari degli oggetti rubati, attività per nulla semplice, data anche l’assenza dalle abitazioni dei proprietari, ancora domiciliati sulla fascia costiera di Marina di Ragusa.

È stato possibile restituire al personale dell’Asp di Ragusa diversi oggetti di valore trafugati da un loro ufficio pubblico poche settimane addietro, tra gli altri un telefono cellulare, chiavi auto e misuratori elettronici.

I due denunciati sono stati segnalati alle rispettive Procure della Repubblica competenti in ordine ai reati di furto in appartamento, violazione di domicilio e ricettazione di merce rubata.

Gli oggetti rinvenuti sono stati rubati in alcune case del centro storico di Ragusa per un valore totale di quasi 15.000 euro, beni tutti restituiti ai legittimi proprietari, alcuni addirittura ignari di aver subito il furto perché ancora domiciliati nella casa al mare.

La Squadra Mobile ed la Squadra Volanti, al termine degli accertamenti anche sull’identità dei due albanesi grazie all’intervento della Polizia Scientifica, hanno riaffidato il minore alla famiglia di questi, ignari dell’attività criminosa portata a termine dal familiare.