Ecosistema urbano, Ragusa ed Enna le città siciliane più sostenibili

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Un balzo in su, con un netto miglioramento dei parametri, per le città di Enna e Ragusa nell’annuale rapporto di Legambiente Ecosistema Urbano. Ben trenta le posizioni che Enna recupera rispetto allo scorso anno, passando dal 76esimo al 46esimo posto. Bene anche Ragusa, che di posizioni ne recupera ventuno: ora è 53esima. Messina 90esima: recupera quattordici posizioni rispetto all’ultimo posto, il 104esimo, del rapporto del 2015. Migliore anche la situazione di Caltanissetta, che dal 95esimo posto ora è al 69esimo. Male Siracusa, che scivola al centesimo posto, perdendo otto posizioni rispetto al già non invidiabile 92esimo posto dello scorso anno. Catania recupera un po’, dal 100esimo al 97esimo. A chiudere la classifica delle siciliane è Palermo, che è al 103esimo posto.

C’è almeno un dato che risulta interessante, e riguarda la qualità dell’aria. Città come Enna e Ragusa fanno registrare, ad esempio, il biossido di azoto. Il risultato finale è dato dai valori medi annuali registrati dalle centraline urbane di traffico e fondo. La più «pulita» in Italia, per quanto riguarda proprio la presenza di biossido di azoto, è Enna, appena 3,5 milligrammi per metro cubo. Ragusa è terza con 13 milligrammi: per avere un’idea, l’ultima è Milano con ben 52 milligrammi. Quattro volte, in pratica, quelli di Ragusa. Enna ottima anche sul fronte del Pm10, le polveri sottili: è al secondo posto dopo Pisa. Ragusa al ventiduesimo. Caltanissetta e Ragusa fanno registrare un ottimo dato per quanto riguarda l’ozono: mai un superamento della media mobile. Il capoluogo nisseno ha anche un buon posizionamento per i consumi idrici per uso domestico: 120,6 litri ad abitante al giorno. Poco più di un terzo di quanta ne consumano a Reggio Calabria. Bene per Caltanissetta che riesce a contenere le dispersioni del prezioso liquido nella rete cittadina: il 25 per cento, contro oltre il 47 per cento di Siracusa.

È Catania a produrre più rifiuti in Sicilia, 679,1 kg per abitante annua.

La vera «Caporetto» per le città siciliane è la differenziata: basti pensare che la città dell’Isola dove si differenzia di più è Ragusa che, con il 17,1 per cento è 89esima. Chiude la classifica dei capoluoghi italiani Siracusa con appena il 2,8 per cento. Un semi disastro anche il trasporto pubblico: nel rapporto vengono individuate città grandi, medie e piccole. In ogni sotto classifica, le siciliane hanno numeri assai bassi. Fanalino di coda è Ragusa, dove in pratica i pochi bus circolanti sono vuoti.