Due case a luci rosse chiuse a Ragusa e a Modica, dov’è scattata una denuncia

135
Immagine di repertorio

Chiusa dalla Polizia la quinta “casa a luci rosse” del 2017 a Ragusa. Anche stavolta in pieno centro storico, in Via Santissimo Rosario, e anche questa volta su richiesta degli abitanti della zona, infastiditi dal via vai. Gli uomini della Squadra Mobile, dopo qualche giorno di osservazione dell’immobile, hanno riscontrato che giovani e meno giovani si recavano nell’abitazione in questione per prestazioni sessuali, dopo aver preso contatti tramite siti internet specializzati.

Le tre persone che si prostituivano nell’immobile in questione, e che sono state identificate con l’ausilio della Squadra Volanti, sono tutte di origini colombiane: una donna residente a Bari e due transessuali a Latina e Trieste. Sono tutti regolari sul territorio nazionale in quanto titolari di permesso di soggiorno. Quando è scattato al blitz, nell’appartamento c’era anche un cliente di Vittoria.

Il proprietario dell’immobile ha fatto sapere agli inquirenti di aver stipulato un contratto regolare con la cittadina colombiana che lì esercitava la prostituzione, per poi ospitare i due trans con lo stesso scopo. Sono in corso accertamenti fiscali per appurare la regolarità dei documenti esibiti ed il pagamento delle imposte di registro.

A Modica, invece, la Polizia ha denunciato all’Autorità Giudiziaria un modicano di 58 anni, già noto per i suoi precedenti di polizia in materia di favoreggiamento della prostituzione, poiché recidivo nel consentire l’esercizio di tale attività all’interno di un’abitazione del centro storico di sua proprietà. Anche in questo caso le indagini sono partite dalle segnalazioni di alcuni residenti che avevano notato un insolito andirivieni di uomini sia nelle ore diurne che serali, dove venivano notate trasferirsi, per brevi periodi di tempo, diverse donne straniere.

Dai servizi di osservazione e appostamento è emersa la presenza di una brasiliana di 40 anni, mai vista prima a Modica. L’irruzione nell’immobile abitato dalla straniera ha consentito agli Agenti di identificare anche un cliente. Il materiale utilizzato per il meretricio e la somma dell’ultima prestazione sono stati posti sotto sequestro.

L’attività investigativa svolta a Modica dalla Polizia di Stato portava quindi ad accertare l’esistenza di una illecita attività di favoreggiamento della prostituzione da parte del modicano che, consapevole dell’utilizzo dell’abitazione ceduta in affitto a straniere provenienti da altre regioni d’Italia, lucrava ingenti somme di denaro. E’ stata la stessa prostituta a raccontare poi agli agenti di aver pagato al proprietario del monolocale ben 350 euro per una sola settimana di utilizzo.