Il documentario prodotto da Roberta Trovato candidato ai David di Donatello

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Foto Sabina De Cocilis

Il documentario ” ’78 – vai piano ma vinci”, prodotto dalla MOWE della pozzallese Roberta Trovato, è candidato ai David di Donatello 2018.

L’evento dedicato al grande cinema italiano che andrà in onda il 21 marzo su Rai Uno, condotto da Carlo Conti, vede tra i cinque candidati nella sezione documentari anche quello prodotto dalla ‘giovanissima’ agenzia Mowe, con la regia di Alice Filippi.

 

Roberta, come state vivendo queste ore che vi separano dalla serata dei David di Donatello?

Siamo in trepidante attesa che arrivi domani perché sarà un giorno ricco di emozioni. La mattina verremo ricevuti dal Presidente della Repubblica. Sarà un evento straordinario, vista la sua ufficialità, che vivremo accanto ai grandi del cinema italiano. E poi ci sarà la serata delle premiazioni che, tra glamour e speranza, sarà sicuramente entusiasmante.

Cosa hai provato non appena hai saputo che eravate tra i candidati?

Ricordo che il giorno in cui, durante la conferenza stampa, hanno rivelato i candidati io ero impegnata in una riunione. Non appena mi hanno inviato il messaggio per avvisarmi, avrei voluto chiamare qualcuno e sincerarmi che non fosse uno scherzo o un fraintendimento, ma invece ho dovuto continuare impassibile quella riunione.

E non si trattava assolutamente di uno scherzo, ma di un sogno che sta per avverarsi…

Per noi la candidatura è stata già una vittoria. La speranza c’era ed era forte, soprattutto dopo tutti i feedback positivi che avevamo ricevuto. È un’emozione che non riesco a spiegare e ora ci godremo la serata di domani con tanta trepidazione mista a gioia. Noi il nostro grande risultato lo abbiamo già raggiunto. Per il resto incrociamo le dita.

” ’78 – vai piano ma vinci” porta alla luce e ricostruisce i 76 terribili giorni vissuti da Pier Felice Filippi, 23enne campione di rally figlio di un industriale torinese, che nel 1978 venne rapito per le mani della ‘ndrangheta. La vicenda si risolse con un inaspettato lieto fine e la fuga del giovane dai rapitori. Dopo quasi quarant’anni, a raccontarla dietro la macchina da presa è la figlia Alice Filippi.