Rapporto sulle povertà: aumentano le richieste di aiuto. La Caritas a fianco dei più deboli

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Il Ristoro San Francesco di Ragusa è una delle tante 'risposte' della Chiesa iblea ai bisogni della gente

Un Rapporto articolato e con dati importanti, su cui riflettere e dai quali partire per un’azione sociale adeguata. Sono stati presentati, al saloncino del Vescovado, i dati sulla povertà del territorio e le azioni messe in campo dalla Caritas diocesana di Ragusa per rimanere accanto alle persone in difficoltà. Durante l’incontro, aperto dalla preghiera guidata dal vescovo, monsignor Carmelo Cuttitta, alla presenza di tutti i volontari dei servizi Caritas, l’Osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse ha illustrato la situazione socio economica del territorio, proponendo una lettura in cui la parte sociale, tradizionalmente cenerentola di quella economica, possa essere rafforzata, fino a includere nella riflessione politica le categorie di solito trascurate. A questo si aggiunge la mole di informazioni e di storie provenienti dai centri ascolto, le mense, le strutture di accoglienza che la Diocesi di Ragusa ha attivato come opere segno per mezzo della Caritas. È stato Vincenzo La Monica, responsabile dell’Osservatorio ha presentare i dati. Partendo da una considerazione, che si fa sempre più strada: il calcolo del Pil non ci dice davvero come stanno le persone, ma ci sono altri indicatori importanti (dal benessere sociale all’istruzione, dalla qualità dei servizi all’ambiente), quelli del cosiddetto «Bes», benessere equo e sostenibile, che offrono una valutazione sul dato qualitativo. La Monica ha presentato alcuni dati, che pongono la provincia di Ragusa come cenerentola delle province italiane: depositi pro capite, 11.724 euro (102° posto); consumi Spesa media mensile pro capite per consumi, 779 euro (99° posto); importo medio pensioni, 628,40 euro (95° posto); protesti importo medio per abitante, 32,99 euro (103° posto). E ancora: Tasso di occupazione anno 2017, 18,3 (95° posto); tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni, valori in percentuale sul 2017, 53,04 (95°posto); spesa sociale degli enti locali per abitante per minori, disabili e anziani, 8,3 euro (106° posto). Alti posti in «classifica», invece, per i costi di acquisto e affitto delle case, male, invece, su start up e numero di laureati. Un dato importante: a fronte di questa situazione di difficoltà economica, sono state poco più di 7.000 le domande di Reddito di inclusione presentate nel 2018 in provincia di Ragusa. Il numero più alto, oltre 3.000, riguarda l’Agenzia di Vittoria, che comprende anche i comuni di Comiso e Acate. Segue l’Agenzia di Modica, che comprende anche i comuni di Pozzallo, Ispica e Scicli, con oltre 2.000 domande presentate. Infine, con poco più di 2.000 domande presentate, la Direzione provinciale di Ragusa, che comprende anche i comuni montani e Santa Croce Camerina. Perché questo numero assai ridotto soprattutto a Ragusa e nella zona montana? La Monica ha provato a dare alcune possibili risposte: dalla paura di perdere «lavoretti in nero», a quello che ha chiamato «povertà di accesso alle informazioni». Cioè non si è a conoscenza di questa misura, non ci sono adeguati input per accedervi. E in questo senso la Caritas lavora per far conoscere a chi ne ha diritto tutte quelle misure previste dalla legge, come il bonus energia. La rete dei centri di ascolto cittadini e parrocchiali ha seguito 857 famiglie, per un totale di 2.660 persone. In totale 4.738 interventi, il 20 per cento in più rispetto allo scorso anno. I bisogni maggiori sono quello del sostegno al reddito (22,1%) e de lavoro (21,9%). Seguono interventi per problemi familiari (14,5%), salute (10,4%), abitazione (8 %). In totale sono stati impiegati 206.000 euro, il 18% in più dell’anno scorso, per far fronte alle richieste: la spesa maggiore per alloggio (oltre 51.000 euro), per le utente (50.000 euro), per l’acquisto di alimenti (43.000 euro). Il Ristoro San Francesco ha offertom nel 2018, 12.500 pasti, 1.500 in più rispetto al 2017. I beneficiari coinvolti nel 2018 sono stati 244. Si conferma una percentuale di italiani che fruiscono del servizio pari al 75% del totale. Sedici i migranti accolti con i corridoi umanitari, ben 14 vanno a scuola. La casa di accoglienza «Io sono con te» per donne e minori in difficoltà ha accolto 18 persone, 11 donne e 7 minori. La Caritas ha anche dato un aiuto a 58 persone senza dimora e con situazioni di grave marginalità: tra questi ci sono otto persone sfrattate, undici «scafisti forzati», otto persone allontanate dai centri di accoglienza. Nel 2018 il programma Housing First è seguito da 19 persone (di cui 9 minori), ma si riscontra la difficoltà di trovare case in affitto per i canoni di locazione troppo alti e per la diffidenza dei proprietari. Un grande lavoro anche con i migranti che vivono in condizioni di grave sfruttamento tra le serre di Marina di Acate. Questi i numeri del Progetto Presidio; 182 nuove persone seguite su circa 500,492 visite mediche, 50 persone seguite dall’assistenza legale per assistenza lavoristica, amministrativa e penale.