Acqua inquinata a Ragusa: scoperte le cause?

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La difesa delle risorse idriche alla base delle politiche ambientali comunali, un obiettivo strategico da perseguire con oculata programmazione e non solamente argomento di discussione durante l’emergenza inquinamento che hanno gettato nel caos la città poche settimane fa.

Ragusa Prossima ha promosso un confronto pubblico sull’argomento, dal titolo “Oltre l’emergenza”, che si è tenuto lunedì sera nell’auditorium dell’Avis. Diversi gli interventi e gli spunti tecnici e scientifici che sono scaturiti dal dibattito: dalle probabili cause dell’inquinamento della sorgente Misericordia alle azioni che l’amministrazione Cassì intende avviare. Partite anche diverse proposte operative in linea con la “politica delle acque” auspicata in campagna elettorale da Ragusa Prossima e dal suo candidato a sindaco Giorgio Massari. «Abbiamo messo in campo – ha il coordinatore di Ragusa Prossima, Giorgio Massari – delle linee di letture per andare oltre l’attuale fase di emergenza, valorizzando il fiume, proteggendo le sorgenti e migliorando il sistema di distribuzione. È quanto chiedono la città e i cittadini e Ragusa Prossima vuole essere dentro ai problemi per contribuire alla loro soluzione. Il percorso di dialogo con la città continua».

E quindi, una riflessione ampia sulla problematica legata alla gestione dell’acqua potabile nella città di Ragusa, Marina di Ragusa e sul futuro utilizzo dell’acqua della Diga di Santa Rosalia. A tal proposito, il chimico Giovanni Licitra ha introdotto i lavori con un intervento mirato a ricostruire tutti i passaggi amministrativi e politici che hanno portato alla realizzazione della Diga, di fatto non consentendo all’altopiano ragusano di avere un acquedotto rurale, così come lo ha avuto sin dall’inizio il territorio di Modica. Inoltre Licitra ha sottolineato l’importanza di tutelare le sorgenti ed i pozzi che attualmente forniscono l’acqua agli acquedotti della città, nel rigoroso rispetto ambientale.

L’incontro ha consentito, anche grazie alla relazione del geologo Saro Ruggieri, di comprendere meglio il fenomeno che ha generato l’inquinamento della sorgente Misericordia attraverso delle slide che hanno illustrato la morfologia del territorio. Ormai circoscritte le cause dell’inquinamento, anche se mancano quelle prove che solo accertamenti più approfonditi possono rendere chiare. Sia il sindaco Peppe Cassì che Ruggieri hanno però individuato nelle concimaie di una o più aziende zootecniche le probabili fonti dell’inquinamento e si sono chiesti come mai gli accertamenti condotti nel 2013, quando si era forse a un passo dall’individuare l’origine dell’inquinamento, siano stati sospesi. Il sindaco Cassì si è soffermato, invece, sulla crisi generata dall’inquinamento della sorgente Misericordia e ha annunciato l’insediamento di una commissione tecnica alla quale sarà richiesta una relazione. Si partirà da questo studio per capire come intervenire nel modo più efficace per riportare nei parametri l’acqua proveniente dalla sorgente Misericordia e per evitare che in futuro possano ripetersi simili problemi.

A conclusione della serata è toccato al consigliere comunale di Ragusa Prossima, Gianni Iurato, illustrare all’assemblea la linea politica che perseguirà la lista civica Ragusa Prossima rispetto alla problematica gestione acqua. Innanzi tutto verrà chiesto di scoprire sino in fondo le cause dell’ultimo inquinamento e di avviare una seria azione di tutela di tutte le sorgenti, in particolare della Oro e Misericordia. Ed ancora, Ragusa Prossima chiederà di utilizzare l’acqua potabilizzata della Diga di Santa Rosalia incanalandola in una apposita nuova conduttura che per cascata arriverebbe fino al sollevamento San Leonardo che provvederà a immetterla nella rete idrica cittadina. “Difatti il sollevamento San Leonardo si trova a 365 metri sopra il livello del mare mentre la diga si trova a 571 e quindi si eviterebbe un’eventuale costo di spese energia elettrica per il funzionamento delle pompe di sollevamento”. Infine, mettere urgentemente in funzione la vasca di raccolta Ragusa1 che si trova in contrada Palazzola, collegandola con il nuovissimo potabilizzatore comunale di contrada Camemi “realizzato 2 anni fa e costato 1,5 milioni di euro ma oggi fermo al palo” che porterebbe acqua potabilizzata a Marina di Ragusa ed alle contrade. Tra l’altro eviterebbe al Comune di Ragusa di comprare acque potabili da pozzi privati.

 

Fonte La Sicilia