La festa di Maria Santissima Addolorata a Monterosso: tante le persone nonostante il maltempo

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Una festa a metà. Le cattive condizioni meteo, infatti, hanno impedito, domenica scorsa, che si svolgesse, in mattinata, la tradizionale uscita del simulacro di Maria Santissima Addolorata, regina e patrona principale di Monterosso Almo, in occasione della tradizionale Festa degli angeli.

Si è regolarmente tenuta, invece, all’interno della chiesa Madre, la celebrazione eucaristica che, per l’occasione, è stata presieduta dal vescovo emerito di Ragusa, mons. Paolo Urso. Il quale si è detto soddisfatto per il fatto che, finalmente, i monterossani siano tornati a pregare nella loro chiesa, inaugurata di recente, quella che ha scadenzato le tappe più importanti della loro vita. Dopo che il tempo è risultato più clemente, nel pomeriggio si è tenuta la tradizionale cena mentre la santa messa vespertina è stata presieduta dall’arciprete parroco, don Giuseppe Antoci.

In serata, poi, l’uscita del simulacro della santa patrona e la processione per le vie del paese sino ad arrivare alla chiesa di San Giovanni Battista dove è stato declamato il canto dei Vespri oltre alla benedizione eucaristica. Quindi lo spettacolo dei fuochi d’artificio, molto apprezzato dai fedeli presenti, ha rappresentato l’ultimo atto dei solenni festeggiamenti prima che la processione Mormina, nasce lì con quell’uomo si portò dietro all’interno della cultura della pietra, rientrasse in chiesa Madre.

Sono state giornate molto intense a Monterosso come testimoniato dalla tradizionale “Sagra dei cavatieddi”, giunta alla 33esima edizione, tenutasi il sabato sera in piazza Sant’Antonio, con una consistente partecipazione. La serata, poi, è stata animata dal gruppo musicale “Gli Amerillo”. In programma, poi, anche il pellegrinaggio dei ragazzi delle scuole, tenutosi venerdì scorso, verso la Matrice con omaggio floreale alla Madonna a cui ha fatto seguito, in serata, l’adorazione eucaristica comunitaria. I solenni festeggiamenti della santa patrona, che hanno preso il via la domenica in Albis e che si sono prolungati per quindici giorni, godono di una storia molto antica. La documentazione parrocchiale, infatti, parla di una festa che dura almeno da 375 anni. Ecco perché i monterossani sono molto legati alla loro Regina e Patrona.