‘Bella ciao’. L’inno di libertà cantato dagli studenti dell’Istituto ‘Sciascia’ di Scoglitti

480

In tutta Italia, alle 15, su invito dell’Anpi e di numerose associazioni, risuona l’inno ‘Bella ciao’, canto simbolo della liberazione e della lotta partigiana che – val la pena ricordarlo (visto che la storia è ormai ‘argomento’ sempre meno conosciuto e sempre più ‘manipolato’) – unì, 75 anni fa, comunisti, cattolici, monarchici e liberali.

La Resistenza, o meglio, le Resistenze, unirono donne e uomini che imbracciarono le armi, come unica ed estrema ratio, contro l’invasione nazifascista del Paese.

Ma riguardarono donne e uomini che, ciascuno come potè, diedero concretezza a quella sete di libertà che era stata soffocata a lungo dal regime fascista e poi dall’invasione delle truppe di Hitler.

Maestre, lavoratori, suore e preti, gente di ogni estrazione sociale e di ogni ‘credo’, che misero insieme forze, intelletti, coraggio, paure e sogni: quel 25 aprile l’Italia fu libera.

Oggi ci aspetta un periodo per certi versi simile, non per il contesto (no, non siamo in guerra, le parole sono importanti!) ma per la reazione che ci attende se – come tutti ci auguriamo – vogliamo uscirne migliori.

Le parole di una partigiana, Lidia Menapace, forse ai giovani poco conosciuta (e chissà, forse anche a quella generazione di mezzo che è vissuta nel segno della libertà conquistata dai ‘padri’ e data per ‘scontata’), accompagnano un augurio:

“Non vorrei che la liberazione dopo il virus, si riducesse solo a uscire di casa. Dobbiamo uscire da questo virus, e fare ripartire la politica. Immagino a gruppi di persone che pensino a cambiare le cose dentro un grande movimento di cambiamento. Una vita politica in cui ciascuno vede cose che non funzionano e si impegni per trasformarle, in cui le cose sbagliate siano raddrizzate. Non però creando frammentazioni e tanti piccoli partiti. Direi: dopo l’epidemia, ricominciamo dalla politica”.

Per questo abbiamo scelto, tra le tante bellissime iniziative di questo giorno, il canto dei ragazzi: gli studenti dell’Istituto ‘Sciascia’ di Scoglitti, che – utilizzando la tecnologia che oggi prova a tenerci uniti – hanno registrato ‘Bella ciao’, sotto la guida del maestro Alessio Cappello.