Tredicenne ‘venduta’ per una doccia. A processo anche la madre

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Sesso in cambio di una doccia o di un pasto. Una squallida storia di degrado e abbandono quella venuta fuori grazie all’operazione Greenhouse per fatti che vennero commessi tra io 2018 e il 2019.

Di atti sessuali con minore, ne risponderanno tre uomini, per il quarto, un anziano ultraottantenne, non si procede perché nel frattempo è deceduto. Posizione stralciata per la madre della tredicenne di origini rumene, coinvolta, in questa operazione, che ha scelto il rito abbreviato e risponderà di sfruttamento della prostituzione minorile. Il Gip ha rinviato a giudizio Giovanni Casì, Jawad Benazair e Omar Bouhafa rappresentati dagli avvocati Santino Garufi, Simona Cultrera e Daniele Drago. Per loro l’imputazione è avere commesso atti sessuali con minore. La tutrice della ragazzina si è costituita parte civile attraverso un legale nominato. Dalle indagini, è emerso che la bambina era solita avere rapporti sessuali con uomini molto più grandi di lei, nelle campagne di Acate ed era la madre stessa ad accompagnarla.