Pitbull incustodito sbrana chihuahua. Paura per una bimba di 9 anni

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Il racconto della zia di una bambina, per sensibilizzare chi deve custodire i propri animali. Il chihuahua è morto e l’accaduto è stato segnalato ai vigili urbani.

Riportiamo integralmente la lettera della zia:

“Una domenica pomeriggio di febbraio. Un padre, la figlia di 9 anni e il loro piccolo chihuahua. La passeggiata che si prolunga oltre il quartiere, complice il clima mite. Un pitbull incustodito. Un grosso pitbull libero, senza un padrone che lo vigili, senza museruola. Si fionda verso quel piccolo chihuahua. E’ un attimo. Il chihuahua è in fin di vita. Morso e strattonato da quel pitbull definito dal suo padrone ‘un cane tranquillo’.  Il cucciolo – perché oltre ad essere un cane di piccolissima taglia, quel chihuahua aveva appena 6 mesi – era stato un regalo di compleanno tanto desiderato per una bambina, che se lo è visto ammazzare davanti agli occhi. La bimba è sotto shock. Una tragedia si è compiuta. Un’altra è stata sfiorata. Perché la bambina aveva visto il pitbull correre verso di loro, e aveva cercato di prendere in braccio il suo cucciolo per metterlo in salvo, ma non aveva fatto in tempo, il pitbull era stato più veloce. Poteva esserci una doppia tragedia. Perché se la piccola padroncina avesse preso il suo cagnolino in braccio, il pitbull, mirando al chihuahua, chissà quale danno avrebbe potuto arrecare alla piccola. Molto probabilmente il pitbull non avrebbe distinto il chihuahua dalla mano o dal viso della bambina. Una storia assurda. Una storia vera. Un fatto che è doveroso diffondere, perché se sempre tutto tace, nulla mai potrà cambiare. Nella speranza che questa storia possa arrivare a quei padroni un po’ superficiali nel riporre estrema fiducia nel loro amico a quattro zampe e non applicano le precauzioni dovute (guinzaglio, museruola) quando li portano a passeggiare, soprattutto se si tratta di cani di grande taglia, e che capiscano che il rischio che il proprio cane possa fare del male ad un altro cane o ad una persona è reale. La speranza è che prima di educare il proprio cane, ci si impegni ad educare se stessi”.