Guardie mediche turistiche, è ‘scontro’ tra medici e infermieri

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Infermieri licenziati
Immagine di repertorio
Sulla questione del rischio di non apertura delle guardie mediche turistiche per carenza di medici, è polemica.
È botta e risposta tra medici e infermieri.
Oggi interviene il Nursind, il sindacato degli infermieri.

“Apprendiamo a mezzo stampa di un articolo prodotto dal Sindacato dei medici Fismu in merito alla scelta fatta dalla Direzione Strategica dell’ASP 7 di Ragusa di inserire le figure Infermieristiche nelle guardie mediche estive. Premesso che possiamo comprendere, a livello sindacale, la preoccupazione esposta dal punto di vista della Fismu, ma detto ciò vogliamo precisare, qualora ce ne fosse bisogno nel 2021, che quella Infermieristica non è una figura accessoria del panorama sanitario, bensì un punto cardine del sistema sanitario nazionale. L’evoluzione delle professionalità della figura dell’Infermiere ha radici ben solide che partono da una preparazione a 360° di tutte le materie scientifico/sanitarie, per poi proseguire nei corsi di perfezionamento continui e specialistici che permettono ai professionisti Infermieri di fronteggiare l’attività assistenziale in modo preciso e professionale. Basta ricordare che in Italia, sin dalla fine degli anni 90, sono state inserite le cosiddette “ India “ ossia postazioni di 118 con solo Infermieri  a bordo. Qualche anno fa nel Lazio sono nate le Case della Salute, ossia ambulatori Infermieristici che hanno contribuito a ridurre gli accessi dei pazienti negli ospedali capitolini. Per ultimo possiamo citare anche il disegno di legge che diventerà realtà a giorni con l’introduzione, in Sicilia, degli Infermieri di Famiglia.

Riteniamo quindi inopportuno ricorrere ad un attacco, anche se velato, alla professione Infermieristica solo per dare forza alle proprie opinioni. In tal senso, come NurSind- Sindacato degli Infermieri, non tollereremo in alcun modo qualsiasi tipo di esternalizzazioni inappropriate e denigranti dirette agli Infermieri; non permetteremo in nessun modo e da parte di chicchessia di insinuare dubbi nei cittadini su una Professione Nobile come è quella Infermieristica. Da sempre gli Infermieri hanno ampiamente dimostrato il loro valore umano e professionale e ciò a “prescindere da scelte professionalmente più redditizie”. Crediamo, in tal senso, emblematico sia il nostro valore dimostrato nella battaglia, non ancora conclusa, contro il Sars-CoV2. Gli Infermieri sono stati precettati ed inviati verso le USCA dall’oggi al domani a differenza di altre categorie professionali a cui è stato dedicato un Decreto Assessoriale ad hoc per stabilire anticipatamente il compenso economico, remunerazione che, tra l’altro, è ben più alta dell’ordinario. Che la situazione sanitaria nella nostra provincia non sia delle migliori, lo abbiamo detto in molte occasioni, per ultimo nel Consiglio Regionale NurSind tenutosi lo scorso 1 luglio a Caltagirone. Il sovraffollamento dei Pronto Soccorso limitato dalla sproporzione tra la domanda sanitaria e le risorse disponibili logistiche, strumentali e professionali ( Fenomeno  Overcrowding ) e la “cattiva pratica” di tenere pazienti da ricoverare sulle barelle nei corridoi del Pronto Soccorso per ore o giorni per la mancanza di posti letto ( Fenomeno   boarding ) sono entrambe cose ben conosciute anche nella nostra realtà locale; fenomeni ampiamente studiati che trovano, nella non sempre adeguata risposta da parte delle cure sanitaria territoriale, il principale fattore causale. A nostro avviso bisognerebbe fare un’attenta riflessione sulla medicina territoriale che purtroppo spesso ha dei deficit che si riversano poi tutti sulle attività Ospedaliere. Si dovrebbe fare un lavoro di confronto e programmazione sanitaria tra medici ed Infermieri, per la garanzia della salute dell’utente, ognuno per il suo ruolo ed ognuno per le proprie competenze. Ma se si continua a ragionare ancora per piccoli orticelli, state certi che chi pagherà le carenze sanitarie saranno solo e soltanto i cittadini”.