L’Italia si prepara a tifare la Nazionale, tra regole e l’incognita dei maxi schermi

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Aree dei tifosi nelle piazze sorvegliate dalle forze dell’ordine, richiami alla responsabilità e nelle città d’arte, monumenti transennati. L’Italia si prepara a sostenere la Nazionale nella finalissima contro l’Inghilterra tra rigide misure anti-assembramento, ‘fan zone’ e qualche dietro front sui maxi schermi nei luoghi pubblici delle città.

L’obiettivo dichiarato è quello di scongiurare bombe epidemiologiche dovute a eccessi di entusiasmo collettivo.

E anche in provincia, i sindaci si dividono: alcuni faranno istallare i maxi schermi, come a Modica, che però li ha spostati da Piazza Matteotti e Piazza Mediterraneo a due luoghi circoscritti, con posti a sedere e con le opportune autorizzazioni allo svolgimento di spettacoli con presenza di pubblico, Atrio Comunale a Modica e Auditorium a Marina,  in altri posti, come Scicli, non verranno istallati per evitare pericolo di assembramento.

L’ultimo appello – in tv – è arrivato dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per la quale siamo nell’ultima fase della pandemia ed “è necessario che l’Italia riparta, riparta davvero, ma questo dipende anche dai nostri comportamenti soggettivi”.

Il messaggio del numero uno del Viminale a quegli italiani alle prese con cori e bandiere nelle prossime ore è di “seguire le regole della mascherina e dei distanziamenti perché siamo quasi fuori da questa crisi difficile ma ancora non ne siamo usciti completamente”.