“La scomparsa misteriosa e unica di Franco Battiato”. Il 7 la presentazione a Ragusa

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Venerdì 7 dicembre, alle 19, al Centro Commerciale Culturale di Ragusa, si terrà la presentazione del libro “La scomparsa misteriosa e unica di Franco Battiato”, romanzo d’esordio di Vincenzo La Monica e Giuseppe Piccinno. Dialogano con gli autori Sergio Russo e Giuseppe Traina della Struttura Didattica Speciale di Lingue e Letterature straniere di Ragusa. Letture a cura di Gina Massari.

“Il libro – spiega Vincenzo La Monica – nasce nella primavera del 2019, quando io e Giuseppe venivamo da trenta anni di amore, non sapremmo dire quanto corrisposto, per Franco Battiato. Lui per noi era stato un idolo, una spiaggia solitaria, un atlante, un’astronave, una balena bianca, una balera estiva, un centro di gravità permanente e poi piano piano uno zio, il profumo di un fiore, un ricordo a cui guardare con affettuoso distacco. Sì perché anche lui, ad un certo punto,  ha cominciato ad invecchiare in maniera sempre più irrimediabile e precipitosa.

Per un qualche intrigo psicologico, idee, visioni, grani di saggezza, sentimenti chiari sulla vita hanno cominciato a cristallizzarsi. Per sempre. Davanti a noi la preziosa eredità morale di Battiato, a ciascuno la sua. E lui fuori dalla scena, assente. Letteralmente scomparso, ma ormai misurabile. Era il momento giusto per una resa dei conti. Bisognava svelarci gli imbrogli della sua arte ma, sopra ogni cosa, riconoscere con gratitudine tutto quello che aveva lasciato germogliare nelle nostre vite.

Eravamo fuori età – aggiunge l’autore del romanzo – per metter su una boy band (e poi avremmo litigato per scegliere i pezzi preferiti), non ci sappiamo fare con la macchina da presa e siamo un disastro con tele e pennelli. Meglio la penna. Ma la bibliografia su Franco Battiato occupava già un paio di scaffali delle nostre biblioteche: interviste, biografie, letture mistiche e letture pop, cataloghi, inventari, discografie più o meno ragionate. Che cosa si poteva aggiungere di nuovo su una carriera così indagata e osannata? Un gesto che dicesse qualcosa di lui, ma anche di noi, di quella parte di noi che gli doveva qualcosa. Ma sì, certo: una storia inventata! Insomma un romanzo. Possibile che non ci abbia pensato ancora nessuno? Possibile.

Nelle nostre intenzioni il romanzo doveva avere per protagonista, seppure in absentia, Franco Battiato. E doveva aiutare il lettore, divertendolo, a trovare  il Vero dentro al Falso. O se preferite, il cuore nella fantasia.

Quello che non avevamo calcolato allora e che ci appare in tutta evidenza adesso, alla vigilia dell’uscita, è che ci saremmo messi a nudo non solo di fronte ad amici e parenti, ma anche agli occhi di persone sconosciute, a cui guardiamo con curiosità e apprensione.

Ma forse a voi interessa la trama. Funziona così.

Autunno 2019. Da oltre 2 anni Franco Battiato è sparito dalle scene. Federico Falco, un giornalista che ne ama il percorso artistico e umano, si incarica di scoprire cosa è accaduto al musicista, sospettando che sia scomparso come quei suoi conterranei che si coltivarono il vizio siciliano dell’assenza. Empedocle. O  Ettore Majorana vagheggiato al punto da finire in una sua canzone.  Federico scoprirà recandosi in Sicilia che la villa di Battiato è disabitata, forse venduta. Del musicista restano una musicassetta, una lista autografa col titolo di 10 brani inediti e il gilet che aveva indosso all’ultimo concerto.  Tra l’Etna e la costa del ragusano, saranno 4 donne a insegnargli come cercare i segreti dentro i dettagli dimenticati.

Ah, un’altra cosa non sapevamo. Anzi, senza rendercene conto, ci siamo vietati di saperla: che la scomparsa di Franco Battiato, da metaforica ed artistica, a libro ormai ultimato, si sarebbe prestissimo fatta reale e definitiva. Il titolo del nostro romanzo si è trasformato da gioco fantastico a delicato  eufemismo, eppure ponendosi come un sigillo su ogni parola che lo compone.

La nostra sincera speranza è di esser riusciti a obbedire a Suor Edith, personaggio che si è presentato di propria iniziativa durante la scrittura, con dolce prepotenza, e che ci ha raccomandato: “Un romanzo? Agite con gratitudine…”