Rientro a scuola, com’è andato il primo giorno a Ragusa?

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Le scuole ragusane stamattina hanno riaperto i cancelli e insegnanti e studenti si sono trovati di fronte alle nuove regole stabilite dal Governo per garantire il rientro a scuola ‘in presenza e in sicurezza’. Regole definite ‘chiare’ dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ma che, a leggere il testo normativo, non appaiono di semplice applicazione.

Giusto come promemoria, ricordiamo che valgono misure diverse per i vari gradi di istruzione e in base al numero di alunni positivi in una classe (uno, due o tre e oltre). Per la scuola secondaria di I e II grado, inoltre, nell’ipotesi di due alunni risultati positivi al Coronavirus la normativa prevede la possibilità di proseguire la didattica in presenza, con mascherine ffp2 e autosorveglianza, solo per gli studenti con vaccini pienamente validi, mentre gli altri dovranno restare a casa e seguire la didattica a distanza. Ciò presuppone che la scuola sia autorizzata ad acquisire informazioni sullo stato di vaccinazione degli alunni, in deroga a quanto avviene normalmente, essendo tali dati protetti dalla privacy. Una misura complessa da attuare e che assegna al personale scolastico l’ennesimo onere in una gestione già non facile.

Ma come è andato il rientro nelle scuole ragusane? Lo abbiamo chiesto alla professoressa Tiziana Cascone, vice-preside dell’Istituto Comprensivo ‘Salvatore Quasimodo’. “Fino a ieri noi insegnanti eravamo in attesa di conoscere le decisioni del tavolo tecnico di Palermo e non sapevamo ancora se oggi saremmo rientrati o meno. Ma eravamo pronti. Oggi è andata bene nonostante le difficoltà della didattica mista, con alcuni alunni a casa in dad e gli altri in classe. Al momento è tutto sotto controllo, anche se naturalmente c’è molta preoccupazione e il livello di guardia è più alto che mai. Ma dopo due anni abbiamo ormai le spalle larghe, abbiamo imparato a fronteggiare qualsiasi tipo di evenienza”, racconta Cascone.

Tutto sotto controllo, quindi, e la normale preoccupazione di insegnanti e famiglie si affronta con lucidità, rispettando le regole e soprattutto cercando di non rifletterla sui più piccoli. “Come adulti abbiamo il compito di superare le nostre preoccupazioni per mantenere loro nella massima serenità. Perciò in questi due anni non ci siamo mai fermati, pur con le restrizioni e i limiti abbiamo sempre cercato di non farci schiacciare dalla situazione e di portare avanti l’attività didattica nel modo migliore possibile, senza rinunciare a tutto quello che si può fare”, continua Tiziana Cascone.

Naturalmente, se la situazione dovesse peggiorare, con il riscontro di nuovi casi di positività, si complicherebbe la gestione della didattica mista prevista dalla normativa. “La vera novità sarà quella dei due casi in una classe perché in questa ipotesi la scuola sarà autorizzata ad acquisire informazioni sullo stato vaccinale. Secondo la normativa, il controllo del green pass o delle certificazioni vaccinali per verificare quali alunni abbiano i requisiti per proseguire in presenza e quali no deve essere effettuato per 10 giorni da personale delegato dal dirigente”, spiega la vice-preside della Quasimodo. “Ovviamente saremo pronti a gestire anche questa situazione inedita, ma la speranza è che non accada e che si possa tornare presto a insegnare con maggiore libertà.”

Si vedrà nei prossimi giorni come proseguirà l’attività scolastica, e d’altra parte la scelta di rinviare il rientro assunta da alcuni Comuni sembra ricevere sempre più bocciature da parte dei Tar. Tutti a scuola, quindi, mettendo in campo ancora una volta le risorse di attenzione, pazienza e resilienza delle quali la pandemia ci ha ormai bene equipaggiati.