Acqua inquinata a Marina: ma è così difficile mettere un’autobotte?

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“Nessun rimedio ma solo tanta pessima comunicazione”. Poche parole che bene esprimono il disagio che i residenti di Marina di Ragusa stanno vivendo a seguito della vicenda “acqua inquinata”. Un’emergenza igienico-sanitaria gestita malissimo con un’azione informativa poco chiara e con tempi assolutamente incerti. “Il peggiore modo di comunicare alla cittadinanza una problematica così complessa e delicata – denuncia il presidente del movimento civico territorio a Marina di Ragusa, Angelo Laporta – ma l’aspetto ancora più grave è l’assoluta indifferenza dell’amministrazione Cassì e dell’assessore al ramo Giuffrida  verso i cittadini di Marina di Ragusa. Ci risulta che, a Ragusa, per una problematica molto simile sono stati attivati, in maniera tempestiva, tutte le autobotti del comune per rifornire i quartieri a “secco”.

“Ad oggi, A Marina, solo tante chiacchiere”. E’ stato disposto il divieto dell’utilizzo dell’acqua per scopi potabili, alimentari e per pratiche di igiene personale che comportino ingestione anche limitata a Marina di Ragusa, nei quartieri di Punta di Mola, Santa Barbara, Gesuiti, Scalo Trapanese e sino a via Pescara e zone limitrofe per la presenza di nitrati superiori ai parametri previsti. Il sindaco da una parte dirama un’ordinanza che bandisce l’utilizzo dell’acqua per uso potabile, mentre dall’altra, l’assessore Giuffrida interviene attraverso un comunicato, cercando di minimizzare il problema, parlando addirittura di presenza nell’acqua di sostanze non particolarmente nocive. Vera e propria confusione totale. “Cosa devono fare i cittadini di Marina nelle aree interessata all’emergenza – aggiunge Laporta -svuotare e sanificare i serbatoi e acquistare, a proprio spese, l’acqua potabile? Lavarsi, magari a casa di amici che abitano nelle zone non interessate dall’inquinamento, oppure  a Ragusa? Lo chiediamo, adesso, al sindaco Cassì. Le risposte le dovrà dare ai quei cittadini ignari che hanno già pagato il servizio idrico. Al peggio non c’è mai fine”.