Primo Maggio, poco da festeggiare per i lavoratori siciliani

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Torna la Festa del Lavoro ma non per tutti nel Meridione, specialmente nella nostra isola. Secondo le statistiche elaborate da Eurostat sul 2021, la Sicilia segna un tasso di occupazione del 41,1% contro un tasso medio per l’Unione Europea del 68,4%.

Ci troviamo sotto anche alla Campania, alla Calabria e alla Puglia che registrano percentuali di poco superiori alla nostra. Il quadro è ancora più critico per le donne con il 29,1% di occupazione in Sicilia a fronte di una media europea del 63,4%.

Importante il divario con l’occupazione media italiana che si attesta al 58,2% con grandi differenze territoriali di quasi 30 punti percentuali con la provincia di Bolzano e il Nord Ovest che si allineano alla media europea.

Ritornando alle donne, constatiamo come detto un divario di oltre 30 punti non solo con l’UE ma anche con alcuni territori del Settentrione già menzionati precedentemente.

Altro tasto dolente sono i giovani, sempre più sfiduciati dalla mancanza di opportunità che la nostra terra purtroppo non offre nonostante le grandi potenzialità in ambito turistico ed energetico che non riusciamo a sfruttare.

Tornando alle statistiche, 4 giovani su 10 in età compresa tra i 15 e i 29 anni, in Sicilia, si ritrovano senza un lavoro. Si tratta di una degli indici più alti in Italia che insieme a quelle delle altre regioni del Meridione demarcano un divario sempre più profondo tra Nord e Sud del nostro paese e mai colmato. In fondo alla classifica europea troviamo la regione spagnola di Melilla e le regioni greche della Macedonia orientale.

Si alternano negli anni i governi sia nazionali che regionali ma le statistiche sull’occupazione restano sempre le stesse. Tra sussidi e bonus, pandemia e guerra sono e saranno i giovani a pagare le conseguenze di un mercato del lavoro piatto e depresso che non li vede veramente coinvolti come sarebbe giusto che sia. Paghiamo problemi su tutti i fronti: dalle infrastrutture che penalizzano fortemente il commercio e i trasporti con collegamenti precari non solo con il resto d’Italia ma anche tra le nostre città metropolitane alla formazione universitaria passando per un settore terziario che non è mai decollato definitivamente in tema di turismo e servizi. Non mancano comunque alcune opportunità per i giovani di restare e lavorare in Sicilia che segnaliamo in questa occasione. Da anni ci sono misure per il sostegno all’occupazione con fondi europei, nazionali o regionali. Tra tutte vi sono la “Garanzia giovani” e “Resto al Sud”. Quest’ultima finanzia le attività produttive e le aziende che presentano progetti a servizio del turismo e del commercio.

Negli ultimi mesi sono stati numerosi i concorsi pubblici banditi dalle nostre amministrazioni tra cui anche la Regione Sicilia. Un’altra occasione importante per poter accedere al mondo del lavoro e magari dare un senso, un giorno, a questa giornata che in Sicilia ad oggi è solo una effimera ricorrenza.