Pandemia, in Sicilia quattro piccole e medie imprese su cento hanno chiuso

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Imprese, 50 milioni per donne e giovani

Il Covid ha lasciato il segno sul tessuto imprenditoriale siciliano. Secondo il Rapporto annuale Pmi di Confindustria e Cerved, la pandemia ha lasciato sul terreno il 4,2% di Pmi fra il 2019 e il 2020. La flessione è dell’1,2%, invece, rispetto alla prima crisi del 2007. Gli addetti oggi sono 156.104. A livello finanziario, le crisi sono servite a rafforzare il patrimonio delle piccole e medie imprese, che oggi sono solvibili al 48% rispetto al 30,5% del 2007, ma si tratta pur sempre di due punti in meno rispetto al 50% del 2019. Preoccupa, inoltre, l’indice di vulnerabilità alle crisi, al 36,4%, e quello di fallimento, salito in un anno dal 12,5% al 15,7%. Il Rapporto passa al 2021, dove fotografa il calo delle Pmi “sicure”, scese dal 13,3% del 2019 al 9,7%; la flessione di quelle “solvibili”, dal 40,3% al 35,4%; l’aumento di quelle “vulnerabili”, dal 33,2% al 38,2%; e di quelle “rischiose”, dal 13,2% al 16,8%. Infine, 14.249 imprese con 147.698 addetti sono esposte per il 38,1% al rischio terremoti. A livello nazionale, il Rapporto spiega che dopo cinque anni consecutivi di crescita, la pandemia ha determinato una contrazione del numero di Pmi.