Legge su Ibla, confermato il finanziamento

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Alle battute finali la maratona per l’esame della legge Finanziaria della Regione Siciliana. Nella discussione odierna dell’art. 2, cuore della legge di stabilità, sono stati conseguiti risultati importanti per la provincia di Ragusa. “

In particolare – spiega Nello Dipasquale, parlamentare del Partito Democratico – è stato riconfermato il finanziamento della legge speciale 61/81 su Ibla e sono stati approvati due miei emendamenti che hanno evitato che la provincia di Ragusa rimanesse esclusa ingiustamente da delle risorse. E più nel dettaglio: nella parte dell’articolato in cui si prevedono somme per il ristoro dei danni subiti dai comuni colpiti dagli eventi alluvionali dell’ottobre 2021, erano stati esclusi i comuni di Chiaramonte Gulfi, Giarratana, Monterosso Almo, Acate, Ispica, Scicli e Vittoria, nonostante ne avessero pieno e pari diritto ad accedervi. Grazie all’approvazione del mio emendamento è stato possibile ampliare la platea dei comuni beneficiari e inserirvi i nostri sette comuni parimenti danneggiati. Altro mio emendamento, invece, ha riguardato il fondo previsto dalla Commissione Bilancio per i siti UNESCO. Il fondo, così come era stato articolato avrebbe escluso quei comuni oggetto già di leggi speciali (come Ibla, Ortigia ed Agrigento). Ho chiesto con determinazione e ottenuto che questo limite ingiustificato venisse cassato consentendo così anche a questi comuni di partecipare alla ripartizione dei fondi dedicati ai siti UNESCO”.

Sul rifinanziamento delle legge su Ibla, per un milione e seicentomila euro, interviene anche la deputata regionale del M5s, Stefania Campo. “Purtroppo c’è sempre il malcostume di percepire la riserva della Legge su Ibla come prebenda – commenta Campo – il governo regionale aveva addirittura immaginato di toglierla e ritagliare una quota del 5% dal fondo delle autonomie locali per dare contributi diretti ai Comuni, senza alcun criterio stabilito da norma di legge, molto probabilmente a favore di Comuni amici. Quindi siamo stati costretti ancora una volta a difendere quello che spetterebbe invece di diritto, come legge, e che ha permesso ad importanti centri storici di potersi rilanciare. Solo grazie a questa norma, durante gli anni, città come Ragusa, Siracusa e Agrigento sono diventate meta di grande afflusso turistico. Ad ogni modo non è mancato uno scippo del governo regionale che ha tolto ben 400mila euro dato che all’inizio la cifra era di 2 milioni. Ad ogni modo portiamo a casa un risultato di grande importanza. Aspettiamo adesso la definitiva votazione dell’Aula che presumibilmente avverrà in serata”.