Dichiarazione di Riccardo Schininà sulla ‘dialettica democratica’

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La propensione di Peppe Cassì a rivestire il ruolo della vittima, non si capisce se spontanea o artatamente costruita, ha ormai raggiunto livelli parossistici. Il sindaco uscente, forse preoccupato da un inatteso andamento della campagna elettorale che non gli fa intravedere il risultato agognato, ci fa sapere anche a mezzo social di sentirsi attaccato dagli altri candidati sulla base di ipotetici accordi già confezionati. Voglio rassicurare il primo cittadino che non si sta tramando alle sue spalle; quello che sta succedendo non si chiama ‘spalleggiarsi’, si chiama dialettica democratica, assolutamente normale e direi auspicabile non solo in campagna elettorale ma in qualsiasi fase della vita democratica di una città. Forse Cassì non è emotivamente o politicamente in grado di reggere il confronto?

Perché altrimenti affidare a chi gestisce la sua comunicazione, poche ore dopo il confronto dal vivo di ieri sul tema della sanità, informazioni su prossime aperture di reparti ospedalieri che non ha saputo fornire durante i suoi interventi? Forse lui stesso non ne era al corrente?

Eppure il sindaco desidera impartirci lezioni di politica e di logica argomentativa, anche se, a leggere bene l’ultima comunicazione, la coerenza fa acqua da tutte le parti. Per anni ha dichiarato di essere amico dell’ex Presidente Musumeci e dell’Assessore Falcone, legame che spiega assai chiaramente la sua tiepidezza quando si è trattato di alzare la voce alla Regione per difendere il nostro territorio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: Ospedale, Camera di Commercio, Aeroporto degli Iblei, Corfilac, Fam, Club Med e via continuando con un lungo elenco di crisi e perdite. Ancora una volta, quando si affrontano questi argomenti, il sindaco ripete il ritornello “Non è di mia competenza”, questo è perfettamente logico e coerente se si ha una visione del ruolo del sindaco come di un burocrate passacarte.

Oltre a non ricordare le sue amicizie passate, l’attuale sindaco rinnega anche quelle presenti quando afferma di non essere alleato dell’onorevole Ignazio Abbate della Nuova DC di Totò Cuffaro, eppure ricordiamo tutti molto vividamente l’esplicito endorsement del deputato a favore di Cassì a cui abbiamo assistito pubblicamente appena qualche mese fa e riportato sul quotidiano La Sicilia dello scorso11 aprile. Del resto la barzelletta del civismo non fa più ridere nessuno, le propaggini dei tanto vituperati partiti sono ben visibili nelle liste che sostengono il candidato sindaco Cassì, con buona pace ancora una volta della coerenza e della trasparenza. 

Infatti si va dalla sinistra cattolica di Ragusa Prossima, al cui interno si trovano candidati di Azione e del suo commissario provinciale Nitto Rosso, al partito di De Luca sotto mentite spoglie, alla Nuova DC di Cuffaro rivestita da Terra Madre. Infine, a proposito di politica: il sindaco uscente afferma di essersi sempre fatto portavoce della sua comunità nelle sedi opportune, non sulla stampa o nelle piazze. Bene, se così è stato, a giudicare dai risultati, e nonostante i suoi agganci con i vertici del Governo regionale in carica fino allo scorso settembre, vuol dire che lo ha fatto male, o per incapacità personale o per mancanza di autorevolezza politica. Quale che sia la risposta, un fallimento totale sotto ogni punto di vista”.