“Chroma”, la personale di pittura di Mario Occhipinti

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È stata inaugurata ieri pomeriggio, nella Sala Borsa della Camera di Commercio in via Natalelli, la prima personale di pittura dell’artista ragusano Mario Occhipinti, intitolata “Chroma”.

Ottanta le opere esposte, da quelle dei primi anni alle più recenti, per restituire una visuale completa del percorso artistico di Occhipinti. “Fare questa mostra – ha spiegato l’autore – mi è servito prima di tutto per avere io stesso contezza di quello che ho prodotto in questi anni. Uno sguardo d’insieme sui miei quadri che altrimenti mi sarebbe sfuggito.”

Le opere ospitate in Sala Borsa sono state realizzate in un arco di tempo abbastanza limitato, dal 2015 a oggi. Occhipinti, infatti, ha iniziato a dedicarsi alla pittura solo otto anni fa, riscoprendo casualmente una passione dell’infanzia dimenticata crescendo. “Ho trovato in casa vecchi colori e pennelli e mi sono messo a dipingere”, racconta.

A partire da questa rivelazione estemporanea, che definisce una “scintilla”, ha intrapreso il suo percorso di formazione prima da autodidatta, poi frequentando diverse scuole pittoriche, fino a individuare la strada maestra della sua arte, una pittura neoimpressionista che si esprime attraverso la tecnica “alla prima”, ovvero dipingere fresco su fresco nel corso di un’unica sessione. Tecnica che Occhipinti trova la più confacente al proprio approccio profondamente istintivo alla pittura e all’urgenza espressiva che ne fa un artista generoso e prolifico.

“Quello che cerco di rendere sulla tela è la mia personale impressione della realtà, la mia interpretazione di ciò che vedo, per questo mi definisco un pittore impressionista – afferma. – E lo faccio attraverso i giochi di luci e ombre, i contrasti accelerati, le pennellate forti, la brillantezza dei colori, in definitiva la cromaticità, da cui questa esposizione prende il nome.”

Molti dei suoi dipinti raffigurano paesaggi rurali iblei, marine e nature morte – tra i suoi soggetti preferiti -, ma vi sono anche diversi ritratti nei quali si coglie la ricerca di un’espressione, di un tratto specifico della personalità, ed è questo che conferisce fascino e significato ai volti sulla tela.

Alla domanda se veda un nesso, e quale, tra la lunga carriera di illusionista coltivata sin da ragazzo e questa rinnovata passione artistica, risponde con un sorriso: “Certo che sì. Quando inizio una nuova opera provo le stesse emozioni, la stessa ansia, di quando sto per fare uno spettacolo di magia. Solo che con la magia devo far apparire un coniglio dal cilindro, mentre con la pittura devo far apparire qualcosa dal buio”.

La mostra sarà aperta fino a domenica 18 giugno dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.