Ragusa, i grandi ritorni in aula che fanno ben sperare

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Dopo tanti anni e diverse legislature sono tornati in aula, il caso vuole che tutti e tre siedano tra i banchi della minoranza, tre consiglieri comunali. Si tratta di Angelo La Porta in quota Territorio, Rocco Bitetti espressione di Fratelli d’Italia e Peppe Calabrese in rappresentanza del PD, accanto al collega Mario Chiavola.

I tre – nei loro interventi successivi al giuramento e all’elezione del presidente del civico consesso – hanno rivendicato la loro identità politica, hanno rimarcato l’esperienza maturata in tante legislature nell’aula di Palazzo dell’Aquila e hanno, infine, definito la disponibilità a convergere su atti e proposte che riterranno congrui e buoni per la città, anticipando che non faranno alcuno sconto qualora le proposte della giunta non abbiano le caratteristiche prima menzionate.

Interventi, ciascuno a modo proprio, decisamente coerenti per il ruolo e per l’appartenenza politica che La Porta, Bitetti e Calabrese hanno sempre espresso.

Ha lasciati un po’ basiti, invece, l’intervento del consigliere Gianni Iurato, in quota alla maggioranza consiliare che, seppur con tanti distinguo rispetto a quanto dichiarato da La Porta, Bitetti e Calabrese, ha comunque rimarcato l’autonomia per il consigliere comunale di scegliere, emendare, bocciare e votare gli atti che saranno proposti in aula. Ed ha invitato i neofiti consiglieri, rivolgendosi ai tanti che siedono tra i banchi della maggioranza, a scegliere sempre per il bene della città e secondo coscienza, e non per logiche politiche e partitiche. Parole assolutamente giuste e coerenti, ci mancherebbe, che forse un po’ stonano se vengono pronunciate in tono tuonante proprio come ha fatto Iurato da consigliere di maggioranza al suo primo giorno di consiglio comunale in questa legislatura.