Buona sanità, la storia a lieto fine del modicano Elia Cavallo

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Ha rischiato di morire a seguito di un incidente in moto. Oggi, tre anni e qualche mese dopo da quell’incidente, avvenuto il 3 maggio 2020, rimane solo il ricordo di quei momenti drammatici, senza fine.

Protagonista di questa storia è il modicano Elia Cavallo, un giovane di 27 anni che in quell’incidente ha riportato fratture multiple e lesioni alla gamba. La storia è però cambiata grazie ai soccorsi sanitari tempestivi e all’operazione condotta dal dott. Fulvio Carluzzo, ortopedico e traumatologo, che ha giocato un ruolo cruciale nel percorso che l’ha portato non solo a non morire, ma anche a salvare l’arto e a tornare alla vita di sempre.

La rapida risposta delle persone presenti e l’intervento dell’elisoccorso hanno contribuito a salvarlo, ma il suo percorso di recupero era appena iniziato. Dopo essere stato trasferito al Cannizzaro di Catania in condizioni critiche, Elia è stato successivamente spostato al Garibaldi-Nesima, dove ha incrociato il cammino del dottor Carluzzo che l’ha subito operato. E’ stato il primo volto che ha visto al suo risveglio dopo aver trascorso 13 giorni in coma.
Il dottor Fulvio Carluzzo, oggi responsabile dell’Unità Funzionale di ortopedia e traumatologia dell’istituto clinico Gretter di Catania, ha giocato un ruolo cruciale nel salvataggio e nella guarigione di Elia. Il giovane modicano infatti aveva subito una frattura di tipo III B, una lesione grave che comportava un elevato rischio di amputazione.

“Ci sono voluti diversi interventi e la cosa più importante è stata eliminare l’infezione all’arto”, spiega il medico.  L’uso di una tecnica innovativa, il fissatore esterno con la tecnica dell’ascensore, ha permesso di allungare la gamba di oltre 10 cm, un processo che ha richiesto 90 giorni di impegno e determinazione. L’uso di tecnologie avanzate, come la VAC therapy per la rigenerazione dei tessuti molli, ha contribuito a favorire il processo di guarigione. L’intervento finale è stato la ricostruzione dell’osso mancante, che ha consentito a Elia di progressivamente tornare alla sua vita sociale normale.

Oggi il giovane è un simbolo di rinascita. Ha riacquistato la capacità di camminare, lavorare e godere delle attività quotidiane. Il calcio, che gli manca, rappresenta un obiettivo da raggiungere, un segno tangibile della sua determinazione.

La vicenda di Elia, il particolare intervento svolto, l’intero percorso di guarigione, sarà uno dei principali casi studio che sarà dettagliatamente illustrato il prossimo 23 settembre all’hotel Nettuno di Catania dove è in programma il congresso medico su traumatologia e ortopedia in clinica convenzionata.