Consiglio comunale su Sanità, nuova bagarre a Vittoria

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Non c’è pace al Consiglio Comunale di Vittoria. Sin dal suo insediamento le sedute si sono quasi sempre svolte in un clima di forte tensione. Non è andata diversamente nemmeno nel corso dell’ultima seduta nella quale, inizialmente, fra i punti previsti c’era quello che prevedeva la discussione su un tema molto importante: la questione sanità. 

Il tema, però, sarebbe stato quasi certamente rinviato per l’assenza del consigliere proponente, Giuseppe Scuderi. L’aula ne avrebbe quindi dovuto votare il rinvio. Assente anche il sindaco, Francesco Aiello. La presidente Concetta Fiore aveva quindi informato di questo (più che probabile) rinvio i deputati regionali che erano stati inizialmente invitati a partecipare, vista l’importanza dell’argomento. Dipasquale, però, ha scelto di presentarsi ugualmente anche perché, hanno affermato i suoi sostenitori, ormai si era liberato da altri impegni per partecipare. “L’onorevole Dipasquale- spiega Giuseppe Nicastro in qualità di consigliere comunale di riferimento del PD nonché  assessore del comune di Vittoria- che per questo territorio si è sempre speso, non ha ceduto alle richieste assurde e irriguardose della presidente e si è presentato per accogliere comunque le istanze dei cittadini che sarebbero state espresse dai consiglieri comunali, così da farsi portavoce delle stesse alla Regione”.

La presidente Fiore ha però ritenuto, facendo riferimento al regolamento del Consiglio Comunale, che Dipasquale non dovesse avere la parola. Per l’opposizione (ormai numericamente maggioranza al Consiglio comunale di Vittoria) Dipasquale voleva solo tenere un comizio.  I sostenitori di Aiello, su input di Nicastro, hanno quindi deciso di abbandonare l’aula (eccetto Fabio Prelati), al grido di “vergogna, vergogna!”.

Risultato finale: il rinvio del punto sanitario a fine novembre, salvo modifiche, e l’ennesimo scontro in aula a suon di urla.

Per Nicastro non ci sono però dubbi: l’atteggiamento delle Fiore (che ricordiamo era stata eletta nelle fila dei partiti che sostenevano il sindaco Aiello ed oggi è ritornata al MpA, nel quale militava qualche anno fa) è stato teso solo a favorire la sua nuova coalizione. “Come esponente locale del Pd- tuona Nicastro- sostengo che la democrazia è messa in pericolo dalla Fiore”. A suo dire, infatti, Dipasquale doveva parlare e lo doveva fare davanti alle telecamere. 

“In Consiglio comunale- ha ricordato però Fiore- secondo il regolamento chiunque non sia consigliere comunale, deputazione compresa, può parlare solo a telecamere spente. Dipasquale poteva parlare, ma a telecamere spente e dopo che si votata il rinvio. Se il punto era incardinato, viceversa, poteva intervenire ma sempre a telecamere spente. Questo prevede il nostro regolamento e Dipasquale mi ha definito ‘scarsa’ perché l’ho fatto rispettare. Se poi debbono venire per fare passerelle e farsi riprendere dall’occhio magico… quello è un altro discorso. Quello che è successo in Consiglio comunale è una cosa vergognosa”.

Prova a placare gli animi Scuderi, consigliere di FdI che aveva proposto la trattazione dell’argomento: “occorre riflettere su un fatto specifico: fino a che punto la politica urlata potrà fare crescere una classe dirigente all’altezza della situazione? Una cosa è fare politica, anche con toni duri quando è necessario, un’altra lasciarsi andare a improperi e ad accuse pesanti a destra e a manca, che non aiutano ad alleggerire il clima complessivo di questa realtà che, invece, avrebbe bisogno di molta distensione.Non voglio, neppure, vestire il ruolo di predicatore di buone prassi, non ne sento il bisogno. Vorrei soltanto invitare a tenere toni più calmi e lo faccio rivolgendomi in primis a me stesso, soprattutto quando ci troviamo in aula, per non dare a questa città l’impressione che la politica sia soltanto teatro di litigi e scambi di accuse”.