“Vittorio Fortunato” resti in affido. Avviata una petizione

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Entro il 28 dicembre “Vittorio Fortunato” dovrà tornare in Sicilia dai genitori naturali. A stabilirlo il Tribunale per i minorenni e la Corte di Cassazione.

Il bambino, lo ricordiamo, era nato nel 2020 a Ragusa ed era stato salvato dalla Polizia di Stato dopo che il padre naturale ne aveva inscenato il ritrovamento. Da qualche tempo il piccolo viene conteso tra la famiglia che lo avuto in affidamento per ben tre anni a Roma e i genitori naturali che ne hanno chiesto il ritorno “a casa”.

La famiglia affidataria ha lanciato una petizione on line sul portale Change.org intitolata “lasciate Miele con la sua mamma e il suo papà”. “Miele” è ovviamente il soprannome che la famiglia affidataria ha dato al piccolo che i medici del Giovanni Paolo II avevano chiamato “Vittorio Fortunato”.

Questo il testo che accompagna la petizione:

“Siamo la mamma e il papà di un bimbo accolto tra le nostre braccia 3 anni fa grazie all’Adozione nazionale, proprio nella Giornata internazionale dei diritti dei bambini. Per questioni di privacy lo chiameremo qui con il soprannome che gli abbiamo sempre dato, cioè Miele.

Miele aveva solo 16 giorni di vita quando lo abbiamo preso in braccio la prima volta, una tutina calda e un ciuccio molto grande; noi gli occhi pieni di stupore e il cuore che scoppiava di felicità. Sembrava l’inizio di una meravigliosa storia d’amore, ma presto si è tramutato nel peggiore degli incubi. Per un decreto che abbiamo appena ricevuto Miele verrà tolto dalla nostra famiglia e “collocato” dalla madre biologica che non ha mai visto, né incontrato. Vi raccontiamo perché.

Alla nascita, il piccolo è stato partorito in condizioni irriferibili di estremo pericolo. Subito dopo il parto è stato messo dalla madre biologica in una busta per la spesa, con il cordone ombelicale non clampato, e consegnato al padre biologico che, dopo averlo abbandonato per due lunghe ore in strada, ha inscenato il ritrovamento fino all’arrivo della Polizia e dell’ambulanza. Miele è arrivato in ospedale in grave ipotermia e ipoglicemia ed ha lottato per la vita, riuscendo alla fine a sopravvivere.

Dopo 16 giorni dalla sua nascita, il Tribunale per i minorenni di Catania lo ha affidato a noi, da tempo in lista d’attesa per l’Adozione, dichiarandone – in assenza di segnali di interesse e riconoscimento da parte di nessuno – prima l’adottabilità e poi dopo due mesi l’affidamento pre adottivo, che tutela e avvia la nascita di un nuovo nucleo familiare. Se è in atto l’affido pre adottivo, infatti, non può più avvenire un riconoscimento tardivo da parte della famiglia biologica (articolo 11 L. 184/83), e non si può nemmeno chiedere la revoca dello stato di adottabilità del bambino (articolo 21 L. 184/83). Pensiamo quindi di poter dare a Miele un nuovo futuro, ma invece, per una catena di assurdi errori giudiziari, la corte d’appello di Catania revoca lo stato di adottabilità.

Increduli e sconvolti davanti a questa violazione di legge, oggi – dopo 3 anni di vita con la sua mamma e il suo papà – Miele rischia di essere “riconsegnato” alla donna che lo ha partorito e che è ancora sotto processo penale per concorso in abbandono di minore.

Il decreto prevede come data di “rientro” il 28/12/23 e scrive nero su bianco che sono autorizzati i servizi sociali ad avvalersi persino delle Forza dell’ordine per il ritiro coatto del piccolo da casa nostra, nel “pieno interesse del minore”.

Ora immaginate un bambino – che ha già subito un rifiuto in grembo e un abbandono cruento alla nascita – essere costretto a lasciare, dall’oggi al domani, tutte le sue certezze, il suo mondo, le braccia sicure e il calore di mamma  papà, gli unici affetti che abbia conosciuto, per essere inserito forzatamente in un contesto in cui tutto è estraneo compresa la persona che dovrebbe iniziare a chiamare “mamma”… Immaginate per un attimo il dolore nel cuore di un bambino così piccolo, il senso di smarrimento, la disperazione nel cercare i genitori e non trovarli più.

Non c’è nulla in questa storia che sia nel miglior interesse del bambino.

Ci appelliamo quindi a Voi, allo spirito di umanità e protezione che governa anche la Commissione ONU per i Diritti del fanciullo. Non vogliamo permettere che il nostro bimbo sia costretto a subire un secondo abbandono, che provocherebbe un trauma indelebile ed irreparabile. Lui conosce una sola mamma e un solo papà da sempre: noi, che lo amiamo incondizionatamente così come lui ama follemente noi.

Aiutateci a firmare questa petizione. Aiutateci a far rispettare la legge che avrebbe dovuto proteggerci”.

Qui il link della petizione, che ha superato le 21,000 sottoscrizioni:

https://www.change.org/p/lasciate-miele-con-la-sua-mamma-e-il-suo-papà?source_location=search