Inaugurato “Il Battesimo di Gesù” nella Chiesa Madre di Comiso

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Come vi avevamo annunciato lo scorso dicembre (S.M.Stelle Comiso, rimpiazzato quadro scomparso 50 anni fa ) è stato inaugurata domenica sera l’opera del pittore gelese Giovanni Iudice che è stata posizionata nella Chiesa Santa Maria delle Stelle “sostituendo” in qualche modo un quadro, sullo stesso tema, scomparso 50 anni fa.

“Il Battesimo di Gesù” ha infatti trovato posto nella parasta accanto al fonte battesimale. Il dipinto con forma centinata, della misura di cm 150×120, è stato quindi posto nello stesso spazio nel quale prima si ammirava l’opera del comisano Giuseppe La Leta, pittore sordomuto, andato poi perduto. Erano presenti il parroco, don Innocenzo Mascali, il vicario generale don Roberto Asta, il presidente dell’associazione culturale “Ad Sidera”, che ha commissionato l’opera donandola alla parrocchia, Dario Brafa, il sindaco, Maria Rita Schembari e il deputato regionale Giorgio Assenza (anche loro soci di “Ad Sidera”).

Iudice ha rappresentato la scena del battesimo sullo sfondo di un paesaggio mediterraneo, scegliendo uno scorcio del Giardino della Kolymbethra di Agrigento.

Sullo sfondo, proprio come avveniva nelle rappresentazioni pittoriche del 600-700, si trova il paesaggio di una città contemporanea, con i suoi edifici e i suoi palazzi e, tra questi, svetta la sagoma della basilica di Santa Maria delle Stelle. Ulteriore suggello, una “stella” solitaria che campeggia nel cielo azzurro, simbolo di “Ad Sidera” e del nome della basilica.

L’inaugurazione ha suscitato un grande eco e commenti positivi nei confronti dell’opera del maestro gelese, un quadro contemporaneo inserito in un contesto architettonico settecentesco.

“Il Battesimo di Gesù” è stato presentato dal critico e storico dell’arte Paolo Nifosì, che ha offerto un breve excursus di importanti opere del passato, sullo stesso tema.

L’excursus storico è servito a delineare la peculiarità dell’opera di Iudice. “La sua cifra stilistica – spiega Nifosì – è la luminosità, il disegno che si trasforma in pittura. La rappresentazione di opere di edilizia civile moderna inserite nel paesaggio, la presenza della chiesa Madre di Comiso, ma anche del rudere di un tempio antico, dell’ulivo e dei cespugli tipici del paesaggio mediterraneo, sono elementi che si completano e che restituiscono un’opera veramente interessante. L’arte è sempre contemporanea e si inscrive nel periodo storico in cui essa nasce”.

Iudice ha spiegato brevemente le scelte compiute: “sono andato alla ricerca di uno sfondo dal sapore antico, inserendo in questo contesto un’immaginaria città con edifici di edilizia moderna. Sono contento di avere realizzato questo lavoro con una autonomia iconologica rispetto alla tradizione. Questo ha consentito il rinnovamento dell’immagine che comunque ha rispettato la coerenza dell’edificio sacro che la ospita”.

Iudice ha ringraziato l’associazione “Ad Sidera”: “Mi hanno consentito di lavorare con libertà” e gli amici, Corrado Inturri e Luigi Domicoli, “che si sono prestati a fare da modelli, dando il loro volto rispettivamente per Giovanni Battista e per Gesù”.