Controlli a Gela e Niscemi, raffica di denunce e sequestri

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La polizia di Stato ha condotto in questi giorni un’attività di controllo ad “Alto Impatto” tra i territori di Gela e Niscemi. In particolare, dal 9 all’11 gennaio scorso, con ordinanza del questore di Caltanissetta Pinuccia Albertina Agnello, sono stati impiegati oltre 330 operatori della Polizia di Stato nell’ambito di un progetto nazionale del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine. In campo, il personale dei Commissariati di Pubblica Sicurezza di Gela e Niscemi, della SISCO, della Polizia Scientifica, del Reparto Volo di Palermo, dei Reparti Prevenzione Crimine di Palermo e Catania, delle Unità Cinofile di Catania e Palermo, della Sezione Polizia Stradale di Caltanissetta. Le attività sono state svolte in collaborazione  con l’ASP (veterinari e SIAV), l’INPS e l’Ispettorato del Lavoro.

La vasta operazione di controllo, per questo denominata “Alto Impatto”, ha permesso di identificare 1117 soggetti, 259 dei quali con precedenti di Polizia e 546 veicoli. Sono state contestate 95 infrazioni al codice della strada, 12 i veicoli sottoposti a fermo amministrativo, 67 i posti di controllo effettuati e 55 le attività commerciali sottoposte a controllo. Verificato il rispetto delle prescrizioni di 56 persone sottoposte misure cautelari o di prevenzione.

Le 18 perquisizioni alla ricerca di armi e materie esplodenti hanno permesso di denunciare 2 soggetti per la detenzione illegale di munizioni. Inoltre, sono state sequestrate delle armi sulle quali la Polizia scientifica sta effettuando delle verifiche per controllarne la potenzialità offensiva. Le 22 perquisizioni alla ricerca degli stupefacenti, invece, grazie alla collaborazione delle Unità Cinofile, ha permesso di eseguire un arresto in territorio di Gela e di denunciare altri 4 soggetti, tutti per detenzione di hashish o marijuana ai fini di spaccio. Segnalati come assuntori, inoltre, ben 10 giovani, niscemesi e gelesi.

Per quanto riguarda lo sfruttamento lavorativo e il caporalato, i controlli hanno interessato 5 aziende agricole. In un caso è stato individuato “il caporale”, ovvero colui che recluta e approfitta dello stato di bisogno dei lavoratori, consegnandoli alle aziende agricole in regime di sfruttamento.

All’esito dei controlli sono state sospese 3 aziende agricole e sono stati denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria due titolari per numerose violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. 18 i lavoratori irregolari trovati all’interno delle serre ed al momento oltre 25.000 euro di sanzioni contestate. Una società che ha più aziende agricole sul territorio di Gela era già stata controllata un anno fa e nonostante le sanzioni comminate superiori al milione e mezzo di euro continuava a violare le normative previste per il lavoro in campagna da parte dei braccianti agricoli.

Sono state controllate 3 stalle per l’allevamento di equini in territorio di Niscemi al fine di prevenire e reprimere le corse clandestine. All’esito del controllo sono state denunciate 3 persone. I cavalli venivano infatti allevati in stalle abusive del tutto sconosciute ai veterinari. Inoltre, uno dei proprietari non ha saputo giustificare la provenienza di un cavallo appartenente ad una scuderia di Milano; pertanto, sono in corso accertamenti su eventuali scommesse. Uno degli allevatori è stato trovato in possesso di farmaci dopanti senza la prevista ricetta medica, pertanto si è proceduto al sequestro.

In territorio di Gela si è proceduto al controllo di un ovile ed il titolare è stato denunciato alla Procura della Repubblica per la ricettazione di farmaci di provenienza illecita. Inoltre, i veterinari dell’ASP hanno proceduto ad elevare sanzioni per complessivi 33.000 euro e disposto il divieto di accesso a qualsiasi titolo al bestiame. Le sanzioni sono state contestate per due motivi, uno per la presenza di  62 capi di bestiame con microchip, ma non riconducibili al titolare azienda zootecnica; in corso accertamenti per stabilire se provento di furto o di compravendita senza titolo. L’altra sanzione è stata elevata invece perché il caseificio, collegato all’allevamento, presentava alcune irregolarità sulla conservazione del siero.

Sempre lo stesso titolare ha somministrato medicinali pericolosi per la salute pubblica, difatti sono stati sequestrati e verranno effettuati mirati controlli sugli animali.

Un allevatore deteneva in pessime condizioni igieniche e malnutriti ben 11 cani di varie taglie e razze. I controlli, mirati a prevenire e reprimere il grave reato del combattimento tra cani, hanno permesso di affidare gli animali ad un centro specializzato che se ne prenderà cura. Molti dei cani erano assicurati ad una grossa catena e per questo avevano ancheun’atrofia muscolare.

 Effettuati controlli anche ad attività commerciali che curano la gestione della raccolta del materiale ferroso ed un titolare è stato sanzionato per la mancanza della compilazione del formulario dei rifiuti speciali.

 Grazie alla collaborazione con personale della Polizia Stradale sono state controllate numerose attività di autonoleggio e conseguentemente sono state elevate ben 22 sanzioni per mancanza di revisione e copertura assicurativa del parco auto a disposizione dei noleggiatori.

Un importantissimo controllo ha previsto la verifica delle agenzie di onoranze funebri e di gestione del servizio privato di trasporto infermi mediante ambulanze. Le verifiche hanno permesso di riscontrare numerose violazioni alle leggi sanitarie, al testo unico sull’edilizia e al codice della strada.

I servizi di controllo, operati su Gela e Niscemi, coordinati dal medico della Polizia di Stato della Questura di Caltanissetta, hanno portato alla contestazione di migliaia di euro di sanzioni amministrative. A seguito delle gravi violazioni sono state avviate 4 procedure per la revoca della licenza per il trasporto funebre. Relativamente al trasporto in ambulanza, inoltre, a tre agenzie è stata contestata l’incompatibilità. Alcune delle ambulanze, seppur autorizzate dall’ASP ad esercitare l’attività di trasporto infermi, erano prive dei presidi sanitari prescritti, segno che una volta ottenuta l’autorizzazione i titolari non si erano più presi cura di manutenerle, in alcuni casi aggiornando le scadenze.

La Polizia Stradale, a seguito dei controlli alle agenzie di onoranze funebri e di servizi di ambulanza, ha rilevato numerose violazioni. Ambulanze e carri funebri spesso non avevano alcuna copertura assicurativa e la revisione scaduta.

Gli esiti dell’attività di Polizia Giudiziaria sono stati rassegnati alla Procura della Repubblica di Gela per le valutazioni di competenza.

Qui il video dell’operazione