Comiso da venerdì le celebrazioni per Maria Santissima Addolorata

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Comiso torna in festa, come succede a maggio, per un momento di grande spessore religioso, storico e culturale. E, per di più, quest’anno si celebra il 250esimo anniversario dell’arrivo del simulacro in città. Prendono il via venerdì 3 maggio, in chiesa Madre, i solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima Addolorata con il tradizionale “Settenario” che, predicato quest’anno dal sacerdote Fabio Randello, arciprete-parroco della chiesa Madre Santa Margherita di Licodia Eubea, proseguirà sino a giorno 10. In preparazione dei momenti clou, per sette giorni, dunque, al termine della messa, una fase vibrante e ricca di pathos, il canto della “Sittina”, con Alessandro Cassibba, Salvino Vicino e Domenico Giarraffa, all’organo il maestro Claudio Palacino, e con la preghiera che, di volta in volta, sarà animata da gruppi e associazioni differenti, pronta a fare rivivere ai fedeli i dolori di Maria. In particolare, viene declamato un testo dialettale di origine antichissima e composto da sette strofe che parla dei sette dolori della Vergine: la profezia di Simeone, la fuga in Egitto, la sosta di Gesù nel tempio, l’incontro sulla via del Calvario, la crocifissione, la morte e la deposizione con la sepoltura. Al termine, i fedeli, con la recita di alcuni versi in dialetto, esprimono l’adesione al progetto di salvezza divino che passa necessariamente attraverso il dolore e la morte. La partitura originale è per banda. Nei primi del ‘900 è stata adattata per essere eseguita con l’organo. La festa dell’Addolorata tradizionale si celebra la terza domenica di maggio: quest’anno, alla luce della concomitanza con la solennità di Pentecoste, è stata anticipata alla seconda, quindi il 12.