Sicilia al IV posto in Italia per numero di “maghi” e clienti

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A 30 anni dalla sua fondazione, l’Osservatorio Antiplagio ha pubblicato oggi il nuovo Rapporto 2024 “Magia, pseudoscienze, intelligenza artificiale ed altre dipendenze”. Secondo questo report, il 10 % dei “consulti” a maghi- veggenti, medium e guaritori avviene in studio, mentre il restante 90% avviene on line o al telefono.

La Sicilia si attesta come quarta regione italiana per numero di maghi, clienti e spesa annua: 1.500 i maghi e 100.000 i clienti con una spesa di 60 milioni. Prima in classifica la Lombardia (numero maghi 2.500, clienti 180.000, spesa: 90 milioni) seguita da Campania, Lazio e, appunto, Sicilia. Seguono Piemonte, Puglia, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Calabria, Liguria, Abruzzo, Marche, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Umbria, Trentino Alto Adige, Basilicata, Molise e Valle d’Aosta.

Sempre secondo questo studio, a rivolgersi a questi sedicenti maghi sono soprattutto i cattolici, 1.199.850, mentre i restanti 150 appartengono ad altre religioni (ortodossi, protestanti, testimoni di Geova, Musulmani). Non ingannino i numeri limitati delle altre religioni, perché in ogni caso sono fedi incompatibili con gli occultisti (come lo è il cattolicesimo); i loro credenti li consultano ugualmente, solo che non lo dichiarano.

Gli italiani che ogni anno si rivolgono ai maghi sono 12 milioni, ben un quinto della popolazione italiana.

L’evasione delle imposte, superata paradossalmente solo dalla criminalità organizzata, è la più alta in assoluto: (rispetto a qualsiasi altra attività), al 98%.

All’Osservatorio Antiplagio, inoltre, è stata segnalata la presenza su internet di maghi inesistenti: occultisti virtuali, apparenti, ovviamente irrintracciabili, che però chiedono e incassano soldi reali.

Il 68% dei clienti sono femmine, il 32% maschi. Coinvolti anche bambini sotto i 13 anni (2%), tra i 13 e i 18 (7%). Naturalmente i più piccoli vengono coinvolti dagli adulti e, purtroppo, anche dai genitori. Il 51% ha tra i 19 ed i 60 anni; il 40% dai 61 anni in poi.