Busterelle in cambio di appalti, un arresto anche a Ragusa

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Un altro terremoto giudiziario è scoppiato nella sanità. La Guardia di Finanza di Catania ha scoperto quello che, secondo l’accusa, era un sistema di corruzione messo in atto dalle società per accaparrarsi gli appalti. In cambio i primari di quattro reparti avrebbero ricevuto utilità: dalle sponsorizzazioni dei corsi di formazione o caricando nelle fatture anche i dispositivi medicali dati in omaggio alle aziende sanitarie.

Su ordine del Gip del tribunale etneo le fiamme gialle hanno notificato, stamani, l’ordinanza di custodia cautelare con la quale sono stati posti agli arresti domiciliari 9 persone: quattro primari, tre rappresentanti di società  ed un agente viaggi di Palermo. Le accuse vanno a vario titolo da concorso per falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale a corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. 

Secondo quanto accertato dai militari della Guardia di Finanza da una parte c’erano le società Presifarm e Cardiovascular che si sono aggiudicati gli appalti di fornitura dei dispositivi medicali utilizzati in cardiologia, dall’altro i primari che avrebbero ricevuto ingenti somme di denaro e benefit vari.

Da questa mattina agli arresti domiciliari ci sono i cardiologi Corrado Tamburino di Catania, Antonio Micari di Messina, Marco Contarini di Siracusa e Antonino Nicosia di Ragusa. I quattro professionisti della sanità fanno parte del comitato scientifico SCA “Sicilian Cardiovasculary Academy” che si occupa dello sviluppo di formazione nella specializzazione di competenza.

Provvedimento giudiziario anche per  Rosa Vitale, Caterina Maugeri e Giancarlo Antonino Girlando – che hanno lavorato per Presifarm s.r.l., Archigen s.r.l. e Cardiovascular s.r.l. Si tratta delle società che distribuiscono per la Regione Sicilia dispositivi medici prodotti dalle multinazionali nonché il referente di una di queste ultime, Francesco Dottorini, operanti nel settore della produzione di valvole aortiche (Tavi), endoprotesi coronariche e vascolari (Stent).

Secondo quanto accertato dai finanzieri, gli informatori scientifici Rosa Vitale, Caterina Maugeri e Giancarlo Antonino Girlando erano ben a conoscenza del sistema corruttivo e lo avrebbero alimentato. I tre avrebbero mantenuto contatti con i primari delle unità operative discutendo con loro dell’organizzazione degli eventi e prevedendo le somme in base ai dispositivi che venivano impianti nelle unità operative.

Sempre secondo l’accusa,  Francesco Dottorini avrebbe apparentemente criticato il sistema dei finanziamenti da parte delle società mediche, mentre di fatto sarebbe stato un componente attivo.

Intanto sulla questione è intervenuta la direzione strategica dell’Asp di Ragusa, con questa nota:

“Si apprende a mezzo stampa della complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, che ha portato all’emissione di una misura cautelare nei confronti del dott. Antonino Nicosia, attuale Direttore della U.O.C. di Cardiologia del P.O. ‘Giovanni Paolo II’ di Ragusa. Confidando che il dott. Nicosia possa prontamente dimostrare la propria estraneità rispetto ai fatti contestati ed esprimendo, al contempo, piena fiducia nell’operato della magistratura, si comunica che questa Direzione assumerà tutte le decisioni consequenziali e necessarie per garantire la continuità assistenziale di un reparto d’eccellenza come quello della Cardiologia di questa Azienda”.