
Anche quest’anno sono tante le iniziative organizzate per ricordare la strage di Capaci e anche quest’anno sono in programma eventi organizzati dalla Fondazione Falcone da una parte (presieduta dalla sorella del Giudice, Maria Falcone) e quelli organizzati da diverse associazioni.
Il ciclo doppio di eventi ha preso il via questa mattina quando 200 studenti siciliani sono saliti sulla motovela “MareNostrum Dike”, partita da Napoli per il viaggio «Un mare di legalità». L’imbarcazione, dal forte significato simbolico, veniva utilizzata dagli scafisti per la tratta dei migranti. Subito dopo, al Museo del Presente arriveranno tra gli altri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e quello della Cultura Alessandro Giuli, la presidente della commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, magistrati e autorità civili e militari. Tra le 10.30 e le 11.45 le cerimonie saranno trasmesse in diretta Rai, mentre alle 13.15 alla caserma Lungaro della polizia verranno deposte corone di fiori in memoria delle vittime dell’attentato di Capaci.
Diverse le iniziative organizzate anche al Palazzo di Giustizia dove si terrà la seconda edizione di Tribunale chiama scuola, evento promosso da Ordine degli avvocati, Associazione nazionale magistrati e Rete per la cultura antimafia nella scuola. Qui gli studenti di 59 scuole palermitane si alterneranno in letture e riflessioni, mentre alle 11,30 in piazza della Memoria si terrà una cerimonia con giudici avvocati, studenti universitari e delegazioni scolastiche. Sempre in tribunale alle 15 si discuterà di «Strategie criminali e strumenti di contrasto». Parteciperanno tra gli altri, Francesco Lo Voi , procuratore di Roma, Maurizio de Lucia, procuratore di Palermo e il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo.
Nella strage di Capaci morirono il magistrato Giovanni Falcone, uomo-simbolo della lotta alla mafia, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, i tre agenti della scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Di Cillo.
Una strage di mafia, per la quale sono stati condannati i vertici di Cosa nostra, ma la Procura di Caltanissetta non ha mai smesso di indagare, alla ricerca di “concorrenti esterni” all’organizzazione mafiosa che potrebbero avuto un ruolo nell’ideazione della stagione stragista del 1992.
Cinquantasette giorni dopo quel 23 maggio, fu ucciso anche Paolo Borsellino, con i cinque agenti della scorta.