
E’ una delle pagine satiriche indubbiamente più seguite della città di Ragusa e, probabilmente, di tutta la provincia. Ragusa abbogghia in questi anni ha avuto intuizioni geniali, meme che hanno saputo catalizzare e catturare l’attenzione di una fetta sempre più consistente degli utenti dei social network, non disdegnando di essere pungente nei confronti della politica. I componenti? Li abbiamo contattati per una chiacchierata pur rispettando la volontà di rimanere nell’anonimato.
Come nasce la pagina?
“Ragusa Abbogghia all’inizio nasce dalla necessità di accorciare le distanze tra i cittadini e l’amministrazione. Tutto comincia nel luglio del 2016, quando, attraverso la satira, iniziamo a denunciare mancanze amministrative: dai classici disservizi fino a problemi più seri. Con la pagina abbiamo toccato diverse tematiche, spesso legate a stereotipi o antiche controversie locali — come l’infinita diatriba sulla paternità della scaccia tra Modica e Ragusa, o l’annosa questione: le curve sono di Comiso o di Ragusa? (Spoiler: nessuno vuole prendersi la responsabilità di quell’obbrobrio di strada). E ancora, la rivalità tutta ragusana tra San Giorgioiari e San Giovannari, il dibattito arancina/arancino e molti altri spunti”.
Una pagina che ha saputo essere anche un contenitore politico pur non prendendo mai giustamente posizione.
“Dopo pochi mesi abbiamo attirato l’attenzione dei ragusani, raggiungendo un buon seguito già entro 3-4 mesi di attività. Il 2017 è stato l’anno della consacrazione, che ci ha permesso di fare satira in una città che, per fortuna (o sfortuna), si presta benissimo allo scopo. Abbiamo sempre cercato di rimanere super partes, ma pungenti quanto basta. Durante le elezioni del 2018 avevamo ovviamente addosso gli occhi di tutta la politica locale. È stato interessante vedere il “lato B” della politica, quello che tutti immaginano ma che raramente si mostra. Siamo stati contattati e corteggiati da almeno il 75% dei politicanti di zona di tutti gli schieramenti e qualcuno più insistente di altri: non sono mancate proposte indecenti in cambio di appoggi “mediatici”, e nemmeno pressioni che ci hanno costretto a mantenere l’anonimato, visto che qualcuno ha davvero esagerato nel tentativo di intimidirci”.
Chi c’è dietro Ragusa Abbogghia?
“Oggi la pagina è composta da un gruppo eterogeneo di persone, con idee diverse, e questo arricchisce la comunicazione. Abbiamo creato una sorta di piccolo parlamento interno in cui ogni post viene discusso, votato e, a volte, anche litigato. Abbiamo raggiunto diversi traguardi: grazie alle segnalazioni dei cittadini siamo riusciti a dare peso alle denunce pubbliche, e questo ci riempie di orgoglio. Oggi parliamo meno di politica: per raggiungere alcuni obiettivi, qualcuno di noi ha dovuto esporsi e non è raro ricevere telefonate da “signori” della politica che si lamentano se qualcosa non gli garba. Questo, oltre a essere infantile, dimostra che passano più tempo a salvare la faccia che a fare gli interessi dei cittadini”.
Il futuro?
“Ci piacerebbe strutturarci come associazione no profit per organizzare un nostro evento. Ma sempre con lo stesso spirito: satirico, libero e soprattutto abbogghiante”.