Gaza, sindaco di Chiaramonte a RaiNews 24

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Il sindaco di Chiaramonte Gulfi, Mario Cutello, è intervenuto oggi pomeriggio su RaiNews24. In collegamento dal suo ufficio, ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto a iniziare lo sciopero della fame contro il genocidio a Gaza. Con lui, altri 50 amministratori in tutta Italia.

Cutello si è detto confortato dalle parole del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che oggi alla Camera dei deputati ha dichiarato: “L’Italia è in prima linea nella doverosa assistenza sanitaria alla popolazione civile della Striscia di Gaza e sta già lavorando in vista della ricostruzione”.

Intervenuto alla Camera per rispondere a un’interrogazione urgente del Governo sulla situazione nella Striscia di Gaza, il ministro ha elencato gli interventi avviati nella zona, in primis il progetto Food for Gaza, “indicato più volte – ha dichiarato – come un modello da seguire dal ministro degli Esteri israeliano Sa’ar e dal premier palestinese Mustafa”, un’iniziativa “elogiata dall’Unione Europea e dal G7”. Tajani ha poi aggiunto: “Indignano i morti di Gaza” e ha affermato: “La reazione di Israele è inaccettabile. Mai i palestinesi fuori da Gaza”.

“Pur essendo di sensibilità politica diversa rispetto al ministro Tajani – ha dichiarato Cutello a RaiNews24 – ho detto più volte che lo sciopero della fame, ovvero questa protesta civile che abbiamo intrapreso come amministratori, vuole essere uno sprone per chi ci rappresenta. Per me Giorgia Meloni oggi è comunque la mia presidente e a lei chiediamo di dire qualcosa che possa condizionare il governo di Israele. Ci sono tantissimi israeliani che non la pensano come Netanyahu, e dobbiamo assolutamente insistere affinché si raggiunga una pace che metta tutti gli attori oggi in conflitto attorno a un tavolo. Dobbiamo dire ‘basta’”.

“Abbiamo la consapevolezza – ha aggiunto – che non possiamo risolvere noi quanto sta accadendo, ma senza dubbio dobbiamo fare qualcosa. Non possiamo rimanere inermi. La mia è una piccola comunità, ma nel mio piccolo ho creato uno spunto di riflessione anche nelle persone che incontro. Qui siamo più a Sud di Tunisi, quanto sta accadendo può sembrare lontano, ma dobbiamo fermarci e prendere posizione”.

Cutello ha ringraziato i colleghi sindaci che, come lui, hanno iniziato lo sciopero della fame, ricordando che, per quanto riguarda la Sicilia, la protesta è portata avanti anche dal sindaco di Castelbuono e da quello di Petrosino.

“Siamo tanti- ha infatti aggiunto- gli amministratori che, umilmente, vogliono dire la loro in maniera civile, dando l’esempio ai nostri concittadini e alle nuove generazioni. Non si può restare fermi davanti alle immagini dei camion con gli aiuti umanitari bloccati ai confini e, contemporaneamente, vedere bambini morire di fame. Non è questione di schierarsi da una parte o dall’altra: vogliamo dire basta a questa tragedia. Io, ad esempio, sul mio balcone sto esponendo la bandiera della pace, e metterò anche quella israeliana e quella palestinese. Sono per il riconoscimento dei due Stati e proprio per questo ritengo che sia necessario fermare questa tragedia”.