Il ‘processo’ pentastellato in salsa iblea

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Il Movimento Cinque Stelle di Ragusa implode e lo fa al cospetto dei componenti del livello provinciale e dinnanzi i portavoce regionale, nazionale ed europeo che assistono ad un vero e proprio ‘processo’ nonostante a più riprese si sia voluto chiarire che così non fosse. Oggetto del contendere le elezioni al Libero Consorzio di Ragusa in cui il consigliere pentastellato di Ragusa Sergio Firrincieli avrebbe disatteso la linea stabilita dal Movimento nel sostenere la candidatura di Lorenzo Ballatore consigliere di Pozzallo, quale espressione di una aggregazione politica di centrosinistra e progressista, denominata per l’appunto L’Alternativa. Nella lunga e articolata riunione provinciale svoltasi ieri sera, è stata la deputata regionale Stefania Campo a fare la cronistoria di quanto accaduto, sostenendo come, senza che nessuno dei consiglieri coinvolti nella sessione di voto (Firrincieli a Ragusa e la Argentino a Vittoria) avessero mai espresso dissenso palese sulla linea indicata, salvo poi (al termine della votazione a Viale del Fante) verificare il voto mancante al candidato indicato Ballatore, con grande imbarazzo generale. La Campo ha ribadito la figura barbina fatta da lei e dal Movimento non solo nei confronti del candidato in pectore Ballatore, ma anche con gli alleati che legittimamente avranno potuto pesare il M5S e i suoi referenti locali che, in modo evidente, non sono riusciti a ‘organizzare’ il proprio consigliere. Non si è fatto attendere il ‘j’accuse’ di Firrincieli che ha ammesso la propria responsabilità sull’azione svolta, ossia non votare il candidato consigliere indicato. Ha però aggiunto che tale decisione è stata calata dall’alto e non concordata con la base e con coloro che avrebbero dovuto esercitare il voto. Inoltre ha aggiunto che, al pari di quanto da lui compiuto, ci sarebbe stato anche chi avrebbe disatteso l’impegno assunto con il sindaco di Pozzallo Ammatuna, dirottando i voti sul primo cittadino di Acate Fidone. Dunque – ha rimarcato Firrincieli – gli ‘errori’ sono stati due e non commessi dalla stessa persona, con chiaro riferimento a chi ha preso gli accordi. Però su quest’ultimo passaggio non si è proceduto ad alcun approfondimento né ad ulteriori argomentazioni, facendo cadere quasi nel vuoto la ‘denuncia’ di Firrincieli.

In oltre tre ore di botta e risposta, con toni accessi e non certo distensivi, e con l’intenzione manifesta del gruppo ragusano di rivolgersi ai probiviri del Movimento per chiedere provvedimenti nei confronti di Firrincieli che ha annunciato le consequenziali contro deduzioni, si sono susseguiti interventi in cui in buona sostanza si è auspicata una auto sospensione del consigliere comunale del capoluogo. In suo aiuto sono arrivati il coordinatore regionale Nuccio Di Paola, il deputato nazionale Filippo Scerra e l’europarlamentare Giuseppe Antoci i quali hanno certamente rimarcato l’errore compiuto da Firrincieli (di cui peraltro lo stesso si è preso le responsabilità, scusandosi platealmente a più riprese), ma hanno anche ricordato a tutti i presenti la storia di Firrincieli e il grande lavoro compiuto all’interno del Movimento. I tre hanno bacchettato da una parte, ma anche chiesto al coordinamento provinciale di giudicare tutta la storia del consigliere comunale ragusano e non solo quest’ultimo aspetto, invitando Firrincieli ad un maggiore impegno per riconquistare la fiducia di tutti i componenti del Movimento. Parole che comunque non hanno convinto la deputata regionale, ferma sulla sua posizione, e i suoi fedelissimi che a più riprese hanno rivendicato il coinvolgimento dei probiviri. Così, nei fatti, sono emerse le spaccature consumate, le legittime ambizioni future, la mancata coesione all’interno del Movimento e comunque l’autorevolezza minata dei vertici ragusani che hanno incassato una gran brutta figura con quegli stessi alleati con cui si dovranno sedere per concordare i prossimi appuntamenti elettorali. Rimangono due questioni in sospeso, la prima è che la vicenda (che sarebbe dovuta rimanere riservata almeno sino a quando non si fosse svolta la riunione di ieri sera) è da giorni di dominio pubblico urbi et orbi con un evidente indebolimento del Movimento e dei suoi rappresentanti. La seconda questione riguarda il voto espresso da Firrincieli che non essendo andato a Ballatore, non si sa a chi abbia giovato. E nonostante ci sia stato chi a più riprese abbia chiesto nome e cognome della preferenza espressa da Firrincieli nel segreto dell’urna, appellandosi anche ai vertici regionali e nazionali per fare opera di convincimento, il nome non è uscito ufficialmente.

Morale della favola?

Come citato da oratori illustri, quando si ottiene un successo c’è una condivisione totale e largamente abbracciata da tutti; di contro, dinnanzi una sconfitta (perché di questo oggi si può parlare), non c’è chi ne rivendica la paternità o maternità!