
Riemerge pezzo dopo pezzo la bellezza austera e suggestiva della Fornace Penna, conosciuta anche come Fornace Pisciotto, uno dei simboli più evocativi dell’archeologia industriale siciliana. I lavori di consolidamento in corso stanno restituendo leggibilità a porzioni importanti del manufatto, un tempo cuore pulsante della produzione di laterizi nella zona.
L’intervento, promosso dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Ragusa, diretta da Antonino De Marco, è finanziato con 539 mila euro dalla Regione Siciliana. I lavori attualmente in esecuzione, diretti dall’ingegnere Tito Licitra, stanno interessando l’anello della Fornace Hoffmann – il cuore tecnologico dell’antico impianto – e le aree interne dell’ex fabbrica.
L’intervento in corso, pur non risolutivo, rappresenta un primo passo concreto verso la salvaguardia del rudere, distrutto da un incendio nel 1924 e rimasto in attività per soli dodici anni.
Nei giorni scorsi, il sindaco di Scicli Mario Marino e l’assessore Enzo Giannone hanno fatto visita al cantiere, accompagnati dall’esperto catalogatore della Sovrintendenza Alessio Santacroce, che ha curato l’iter per l’esproprio, e dai tecnici impegnati sul posto.
In programma vi sono ulteriori misure di tutela: una nuova perizia servirà a finanziare l’incatenamento della storica ciminiera, elemento iconico del complesso, mentre l’installazione di un sistema di videosorveglianza servirà a contrastare i frequenti episodi di razzia e vandalismo che hanno afflitto il sito negli anni.
La Fornace Penna, con il suo fascino di archeologia industriale affacciata sul mare, torna così lentamente alla luce, simbolo di memoria storica e potenziale volano per la valorizzazione culturale e turistica del territorio ibleo.