
Nella giornata di ieri, per la prima volta, è stata eseguita la ricognizione canonica dei resti del Beato Guglielmo Cuffitella, figura venerata dalla comunità sciclitana.
La cerimonia si è svolta nella Chiesa Madre, in un clima di raccoglimento e spiritualità. Presenti il cancelliere vescovile, don Antonio Maria Forgione, il parroco don Pietro Zisa e don Ignazio La China, presidente del Centro Studi “Città di Scicli”.
Le ossa del Beato sono state trovate in ottimo stato e saranno ora sottoposte ad analisi paleopatologiche e alla ricomposizione, affidate al dott. Luca Ventura con il supporto dei dottori Roberto Taddei e Valentina Pensiero.
Avviato anche il restauro del busto reliquiario in argento del Seicento, a cura del dott. Giuseppe Mercurio, con la storica ditta Gelardi di Palermo. L’intero progetto è sostenuto da ANCos Ragusa, guidata dal presidente Pietro Di Rosa, che ha voluto essere presente alla ricognizione. “Un gesto di fede e memoria – ha dichiarato – che restituisce a Scicli un patrimonio prezioso.”
Di Rosa ha ringraziato le istituzioni e i partner coinvolti: la Diocesi di Noto, la Soprintendenza di Ragusa, il Comune di Scicli, il Centro Studi e la Confartigianato. Tra i testimoni ufficiali della ricognizione anche il segretario ANCos Enrico Falla.
L’iniziativa, frutto di una stretta collaborazione tra enti religiosi e culturali, culminerà in un convegno pubblico previsto per l’autunno, dove verranno presentati i risultati scientifici e il lavoro di restauro.