
Un cammino a pedali che attraversa l’Italia intera, dal cuore della Sicilia fino ai ghiacciai alpini, all’insegna della lentezza, della solidarietà e della cultura. È questa l’essenza dell’iniziativa ideata da Leonardo Cavassi e Dino Naglieri, con il supporto dell’associazione onlus “Madre Teresa di Calcutta” di Comiso.
La partenza è fissata per il 6 luglio proprio da Comiso e rappresenta l’inizio di un tour simbolico e fisico che toccherà numerose tappe lungo lo Stivale. Un viaggio dove l’acqua sarà protagonista silenziosa e potente, in un momento storico in cui la siccità minaccia seriamente sia la Sicilia che gran parte del territorio nazionale.
“È un progetto che ci ha convinti fin da subito – spiega il sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari – perché unisce l’aspetto umano e simbolico a quello turistico e culturale. L’Italia verrà percorsa in bicicletta, con lentezza, attraversando paesaggi, storie e dialetti diversi. Un viaggio che si fa anche narrazione collettiva del nostro Paese, delle sue fragilità e delle sue speranze.”
La scelta della data non è casuale: il 6 luglio mancheranno esattamente sei mesi all’inizio delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Un riferimento che aggiunge ulteriore spessore all’iniziativa, richiamando i valori dello sport, della resilienza e dell’inclusione.
Leonardo Cavassi, originario di Sondrio e ormai da anni residente a Comiso, e Dino Naglieri, promotore sociale e volontario, guideranno il tour che vuole essere anche un invito alla riflessione sull’importanza dell’acqua come bene comune e risorsa vitale.
L’evento ha ricevuto il patrocinio del Comune di Comiso e il sostegno di una azienda locale che ha deciso di sponsorizzare l’iniziativa, riconoscendone il valore sociale e promozionale per il territorio.
“Con questo viaggio – conclude il sindaco Schembari – Comiso diventa punto di partenza di un messaggio che attraversa l’Italia intera, unendo territori, comunità e visioni per il futuro.”
Il tour rappresenta un’occasione unica per promuovere un’Italia diversa: quella delle strade secondarie, delle comunità resilienti, dei gesti lenti ma carichi di significato. Un’Italia che guarda al futuro, partendo dalle sue radici.