
Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, alle recenti dichiarazioni di Confimprese, che avevano denunciato un calo delle presenze turistiche “fino al 50%”, seppur, come sottolineato dallo stesso sindacato, basato su percezioni e non su dati ufficiali. (Qui il nostro articolo: Ragusa, turismo in calo del 50%: Confimprese lancia l’allarme).
Il primo cittadino ha voluto raccogliere direttamente i pareri di alcuni commercianti con attività nelle stesse aree dei due membri noti di Confimprese, definendo la situazione “molto più articolata e diversificata” di quanto emerso dalla denuncia del sindacato.
“Sui cinque commercianti sentiti – ha dichiarato Cassì – uno parla addirittura di un +50%, un altro di una stagione nella norma, un altro ancora ha difficoltà a soddisfare tutte le richieste. C’è chi parla di un andamento altalenante e chi, effettivamente, segnala un lieve calo. Non si può dunque generalizzare”.
Secondo il sindaco, molteplici fattori incidono sull’andamento delle attività economiche stagionali: dalla presenza turistica alla qualità dell’offerta commerciale, fino al rapporto qualità-prezzo e alla variabilità climatica.
Cassì ha inoltre invitato alla prudenza, sottolineando i rischi di una comunicazione allarmistica: “Sparare numeri basati su sensazioni e farli passare per dati oggettivi non solo è fuorviante, ma anche controproducente. Quale turista sceglierebbe una destinazione descritta come ‘deserta’ o ‘vuota’, quando la stagione è appena cominciata?”.
A supporto della sua posizione, il sindaco ha citato un dato tangibile: “Negli ultimi tre mesi, il Castello di Donnafugata ha registrato 10.000 presenze in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”. Un numero che, pur non indicando la capacità di spesa dei visitatori, offre comunque un parametro oggettivo sull’andamento turistico.
Cassì ha concluso con un riferimento ai dati provvisori sulla tassa di soggiorno, che risulterebbe anch’essa in aumento. Un ulteriore segnale positivo, in attesa di numeri ufficiali che possano confermare – o smentire – le percezioni più pessimistiche.