
Un potente colpo è stato inferto al narcotraffico tra Calabria e Sicilia con la maxioperazione “Arangea bis – Oikos”, scattata all’alba di oggi su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, guidata dal procuratore Giuseppe Lombardo. L’operazione ha portato all’arresto di 54 persone e coinvolto oltre 250 uomini della Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. Tra i territori interessati, figura anche Catania, snodo chiave di una delle due organizzazioni criminali smantellate.
Nel mirino degli investigatori, due distinti sodalizi dediti al traffico internazionale di stupefacenti: uno radicato tra Reggio Calabria, Villa San Giovanni, San Roberto, Seminara, Gioia Tauro e Catania, l’altro specializzato nell’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America e da vari Paesi europei, attraverso il porto di Gioia Tauro.
Catania, in particolare, rappresentava una delle principali piazze di spaccio rifornite direttamente dalla centrale operativa dell’organizzazione calabrese. La droga – cocaina, crack, hashish e marijuana – veniva trasportata nascosta in sacchi neri o borsoni, spesso occultata all’interno di autovetture e diretta verso la città etnea. In uno dei trasporti intercettati, la Polizia ha sequestrato marijuana confezionata in involucri di cellophane, destinata proprio a Catania.
Il capo del sodalizio, nonostante fosse agli arresti domiciliari in un comune dell’Aspromonte, continuava a dirigere l’organizzazione impartendo ordini, individuando canali di approvvigionamento e fissando prezzi e metodi di pagamento. L’organizzazione utilizzava strumenti tecnologici avanzati, come la messaggistica criptata tramite la piattaforma SkyEcc, per provare a eludere i controlli delle forze dell’ordine.
Le indagini, condotte tra il 2021 e il 2024, hanno documentato anche un sistema consolidato di spaccio al dettaglio che avveniva a Catania attraverso contatti tra acquirenti e pusher, con incontri in luoghi prestabiliti e pagamenti in contanti. A rafforzare le prove investigative, i sequestri di dosi di droga e l’arresto di un uomo trovato in possesso di oltre due chili di marijuana, pronti per essere immessi sul mercato siciliano.
Catania non era solo un terminale di spaccio, ma anche parte integrante della rete logistica dell’organizzazione, con ruoli affidati a soggetti locali per facilitare la distribuzione e la gestione delle piazze.
L’intera operazione si inserisce nel solco di una più ampia attività investigativa avviata con l’operazione “Arangea” del maggio 2024, che ha svelato la presenza di una struttura criminale ramificata e capace di gestire traffici milionari di droga con il supporto anche di clan della ‘ndrangheta e gruppi stranieri, inclusi soggetti cinesi attivi nel riciclaggio dei proventi illeciti attraverso canali economici con base a Roma.
Il sequestro di 117 kg di cocaina, 483.000 euro in contanti e beni per 1,5 milioni di euro, insieme all’estorsione mafiosa documentata ai danni di un imprenditore edile, evidenzia la pericolosità e l’estensione del sistema criminale colpito.
Le autorità sottolineano che le indagini sono ancora nella fase preliminare e che per tutti gli indagati vige la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.