Alla luce l’antico relitto greco al largo di Santa Maria del Focallo

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Al largo di Santa Maria del Focallo, nel territorio di Ispica nel Ragusano, è stato quasi del tutto portato alla luce un relitto greco che si trova a sei metri di profondità, databile tra il VI e il V secolo a.C.
Il risultato arriva al termine della sesta campagna di archeologia subacquea condotta dal dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine e dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Le ricerche rientrano nel più ampio progetto di collaborazione scientifica denominato Kaukana Project, voluto nel 2017 dal compianto Sebastiano Tusa e da Massimo Capulli, per la ricostruzione diacronica del paesaggio sommerso e costiero della provincia di Ragusa. Si tratta infatti di un programma organico di ricerca e studio delle testimonianze storico-archeologiche conservate lungo il litorale tra le antiche città di Ispica, Kaukana e Kamarina.
Oltre alla struttura della nave, le ricerche hanno permesso di recuperare l’albero, ceramiche a figure nere, un piccolo unguentario con incisa in lingua greca la parola “Nau” (nave) e un pezzo di cima utilizzata a bordo dell’imbarcazione, in eccezionale stato di conservazione. I resti della nave, inizialmente sepolti da uno strato frammisto di sabbia e massi, sono stati portati parzialmente alla luce a partire dal 2024.
Le attività a mare sono state coordinate da Massimo Capulli dell’Università di Udine e da Fabrizio Sgroi, della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.