
Pioggia di reazioni sotto il post pubblicato sui social dal sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, che interviene con toni accesi sul tema del degrado urbano e dell’abbandono illecito di rifiuti. Allegata al messaggio, una foto che ritrae una persona intenta a disfarsi in maniera illecita dei rifiuti.
Nel post, la prima cittadina pone l’accento sul confine tra privacy e responsabilità pubblica:
“Il diritto alla privacy impedisce di rendere pubblici fatti che potrebbero ledere la persona o l’immagine di chicchessia. Sacrosanto principio, qualora io invada una sfera privata. Ma chiediamoci: se i ‘signori’ immortalati in centinaia di foto come questa sono stati colti in un atto privato o pubblico?”
Schembari non usa mezzi termini per definire “ignobile e pubblica” l’azione di abbandonare rifiuti in spazi comuni, evidenziando come la tutela della privacy, in questi casi, non dovrebbe valere:
“Tu fai un atto pubblico come lordare gli spazi che sono di tutti, ovvero pubblici? NESSUN DIRITTO DI PRIVACY!”
Il sindaco sottolinea la sua frustrazione per i risultati limitati ottenuti dopo anni di lotta al fenomeno dell’abbandono illecito di rifiuti, spesso ostacolata da una normativa che, a suo dire, finisce per tutelare i trasgressori più che i cittadini onesti:
“Mi sono convinta che qualche risultato si potrebbe ottenere solo pubblicando l’identità di questi impuniti zozzoni.”
Il post ha già raccolto numerosi commenti, aprendo un acceso dibattito sulla legittimità di rendere pubblici i volti o le identità di chi sporca gli spazi comuni.