Ponte, Cipess verso l’ok definitivo: scoppia la protesta green

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Ore decisive per il futuro del Ponte sullo Stretto di Messina. Dopo decenni di rinvii, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha annunciato che domani alle 12:30 il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) approverà in via definitiva il progetto dell’opera, mentre in serata sarà a Messina per un direttivo straordinario della Lega e, il giorno successivo, a Reggio Calabria per incontrare i sostenitori del progetto.

In una nota ufficiale, il dicastero guidato da Salvini ha confermato che «mercoledì 6 agosto sarà sottoposta al Cipess l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto», definendo questo passaggio come «mai raggiunto nella lunga storia dell’opera». Il ministero sottolinea come il Ponte rappresenti «un capolavoro ingegneristico da record mondiale» con una campata unica di oltre 3 chilometri e una larghezza di 60 metri capace di ospitare sei corsie stradali e due binari ferroviari. Le torri raggiungeranno i 400 metri d’altezza, rendendo possibile il transito h24 di treni e autoveicoli tutto l’anno.

Secondo il comunicato, l’infrastruttura consentirà una drastica riduzione dei tempi di attraversamento — fino a un’ora per le auto e due per i treni — generando ricadute positive in termini di occupazione, turismo, Pil e attrattività del «Sistema Paese». Il progetto si inserisce infatti nel piano di rilancio infrastrutturale da 70 miliardi di euro tra Sicilia e Calabria entro il 2032 e nel corridoio Ten-T Scandinavo-Mediterraneo, rafforzando la posizione dell’area dello Stretto come «porta tra il Mediterraneo e l’Europa».

Tuttavia, mentre il governo si appresta a tagliare un traguardo ritenuto storico, il fronte ambientalista si compatta e rilancia la battaglia legale. Greenpeace, Legambiente, Lipu e WWF hanno presentato un nuovo reclamo alla Commissione europea — a integrazione di quello depositato a marzo — chiedendo l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. «L’impatto ambientale del Ponte è certo e documentato», denunciano le associazioni, secondo cui non sarebbero state rispettate le condizioni previste dalle normative comunitarie per opere di questa portata.

Anche dal territorio arrivano duri moniti. L’associazione siciliana “Invece del Ponte” smentisce l’imminenza dell’apertura dei cantieri, parlando di «propaganda»: «Non ci sarà nessun via libera definitivo. Si apre piuttosto una strada tutta in salita per chi ha trasformato un progetto fallimentare in una bandiera politica. Adesso – avvertono – parte il fronte dei ricorsi in tutte le sedi nazionali ed europee».

Tra entusiasmo istituzionale e mobilitazione civile, il Ponte sullo Stretto si conferma così un’opera simbolo destinata a restare al centro del dibattito pubblico ancora a lungo, sospesa tra sogno di modernizzazione, timori per l’ambiente e rischio di contenziosi infiniti.