Ponte di Cammarana, scontro in Consiglio: solo un guado possibile

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Si è svolta ieri, sulla spiaggia antistante la foce dell’Ippari, la seduta aperta del Consiglio comunale di Vittoria, convocata per discutere del futuro del ponticello di Cammarana, crollato il 10 febbraio 2023 dopo una violenta alluvione.

L’ingegnere Carlo Sinatra, dirigente tecnico del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, ha ribadito che l’unica opera consentita in quella zona – sottoposta a vincoli archeologici e paesaggistici – è un guado ciclopedonale accessibile anche ai mezzi di soccorso. La ricostruzione del ponte com’era, di tipo carrabile, non è possibile.

A completamento, il Libero Consorzio prevede anche il ripristino e l’asfaltatura di via della Fratellanza, collegamento alternativo tra Scoglitti e il Museo di Kamarina, finanziato con 500.000 euro della Provincia e 150.000 euro della Regione.

Durante la seduta, il sindaco Francesco Aiello ha duramente criticato la posizione dei tecnici, sostenendo che il Comune di Vittoria punta al ripristino dello status quo ante, e ha chiesto parità di accesso al sito archeologico per chi proviene sia da Scoglitti che da Ragusa. Al suo fianco anche diversi consiglieri di maggioranza, tra cui Giuseppe Nicastro, che ha polemizzato con la presidente del Libero Consorzio Maria Rita Schembari che ha replicato: “Noi possiamo agire solo nel rispetto della legge”.

Toni diversi dalle opposizioni. Valentina Argentino (M5S) ha sottolineato che il ponte può essere solo ciclopedonale, in conformità con i vincoli: “Non si può governare con slogan da bar. Servono soluzioni concrete per non perdere i finanziamenti”. Ha proposto una visione moderna del lungomare, ispirata a modelli di mobilità sostenibile.

Anche Valeria Zorzi (FdI) ha criticato chi chiede “il ponte com’era”, ignorando vincoli e normative: “Serve una svolta culturale. A Favignana si cammina chilometri, a Scoglitti si pretende di arrivare ovunque in macchina”.

Dal fronte del Partito Democratico, il segretario cittadino Roberta Sallemi ha chiesto la convocazione urgente di un tavolo istituzionale con i sindaci, la deputazione e la Regione per trovare una soluzione realistica e condivisa: “Quel ponte è il cordone ombelicale tra Vittoria e le sue radici. Ma senza la messa in sicurezza del costone di Kamarina, nessun ponte sarà possibile”.

Secondo la DC, invece, la soluzione deve passare attraverso un coordinamento diretto della Provincia, trattandosi di una questione sovracomunale. Quanto al ponte, “non si tratta di una nuova costruzione, ma di una ricostruzione. Una distinzione che può permettere di superare i vincoli normativi”.

Il gruppo consiliare ritiene che, se non sarà possibile il ripristino carrabile, il ponte debba comunque essere ciclopedonale da entrambi i lati. E conclude: “Non si può più tollerare l’erosione continua del sito archeologico di Camarina. Serve agire subito”.

La seduta non ha prodotto decisioni operative, ma ha chiarito in modo definitivo i limiti tecnici e normativi entro cui si dovrà muovere qualsiasi progetto. Resta alta la tensione politica e civica attorno a un tema che tocca identità, mobilità e tutela del paesaggio.

A margine dell’incontro, si è appreso che la segretaria comunale Carolina Ferro ha rassegnato le dimissioni: è il quarto cambio in meno di quattro anni di amministrazione Aiello.