
Tragedia nel Mediterraneo. Un barchino carico di migranti si è ribaltato nelle acque a sud di Lampedusa, provocando, secondo un primo bilancio, almeno 20 vittime. Le operazioni di soccorso sono ancora in corso.
Fonti delle autorità marittime riferiscono che i cadaveri, già imbarcati su alcune motovedette della Guardia Costiera, dovrebbero giungere al porto di Lampedusa nelle prossime ore. Sul posto operano anche unità della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto, supportate da mezzi aerei.
Tra i 70 e gli 80 migranti sarebbero stati tratti in salvo, ma non si conosce ancora il numero preciso delle persone che si trovavano a bordo dell’imbarcazione al momento del naufragio. I dispersi dovrebbero essere circa 15, almeno secondo il racconto dei testimoni.
Fra i primi 8 cadaveri giunti a Lampedusa, e già portati alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, ci sono una neonata, 2 uomini adulti, 2 donne e 3 adolescenti (due maschi e una femmina).
Secondo le prime ricostruzioni, le imbarcazioni erano due, entrambe cariche di migranti. Le imbarcazioni sarebbero partire ieri sera da Tripoli, in Libia. Una delle due, nel viaggio verso la Sicilia, avrebbe iniziato ad imbarcare acqua e successivamente si sarebbe ribaltata. Alcuni dei migranti sarebbero riusciti a spostarsi sull’altra imbarcazione, ma molti sarebbero caduti in acqua.
Anche la seconda imbarcazione, però, essendo stracarica si sarebbe ribaltata. Verso mezzogiorno oggi il barcone semi-affondato è stato avvistato da un elicottero della Guardia di Finanza a circa 14 miglia a Sud di Lampedusa: subito è scattato l’allarme e da Lampedusa sono partite le motovedette della Guardia Costiera, della Finanza e di Frontex.