
Oggi a Comiso la comunità si è raccolta in un abbraccio di dolore e solidarietà per dare l’ultimo saluto a Carlotta Puccia, la bimba di due anni tragicamente scomparsa lo scorso 10 agosto in un incidente stradale.
I funerali si sono svolti nella piccola chiesa del Sacro Cuore di Gesù stracolma di familiari, amici e cittadini. Per un giorno, Carlotta è diventata la figlia o la nipote di tutti.
Erano presenti il sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, il vicesindaco e il presidente del consiglio comunale oltre a diversi componenti della Giunta comunale. Per il Comune di Vittoria era presente l’assessore Cesare Campailla. Non c’erano i genitori, ancora ricoverati in ospedale in gravi condizioni.
A celebrare la funzione don Salvatore Conti e don Enzo Barrano. Quest’ultimo ha rivolto parole di conforto e riflessione sul dolore e sulla fede:
“In questo momento il silenzio è sacro e ogni parola umana non ha nessun diritto di infrangere questo silenzio sacro perché non c’è parola umana che possa adeguatamente consolare un dolore così grande. Tuttavia, la parola di Dio questo silenzio lo può infrangere perché solo la parola di Dio ha il potere di sollevare, consolare vuol dire sollevare l’animo a Dio e aprirlo, per cercare in lui la forza di andare avanti. Siamo consapevoli che la storia umana contiene tanti ‘nonsenso’; la storia umana ha così tanti ‘nonsenso’ ed è così anche per la nostra storia personale. Anche questa morte è un nonsenso, ma parola di Dio risponde a questi ‘nonsenso’ della nostra storia. L’Agnello immolato, che ha dato la sua vita per noi prendendo su di sé il ‘nonsenso’ per eccellenza, il peccato… Ecco, lui ha vinto. Lui ha saputo donarci la vittoria. Per cui questa parola di Dio vogliamo coglierla come un seme che viene seminato nel cuore di ciascuno di noi. E come un seme piano piano comincerà a sprigionare la sua potenzialità e a trasformare questo dolore in una grande speranza, che è certa: la nostra piccola Carlotta è rivolta verso il Padre che la tiene tra le sue braccia”.
Il sindaco di Comiso sui social ha aggiunto, riprendendo le parole di don Barrano “Ogni discorso umano è inutile in un momento di non-senso come questo, il cui silenzio sacrale può essere infranto solo dalla Parola di Dio, ma io- ha aggiunto- voglio ringraziare di cuore il soccorritore Angelo Roccaforte, che ha avuto la forza di irrompere in questo silenzio e di dire a tutti coloro che senza sapere parlano e stra-parlano, che è stato lui ad intervenire per primo, che lui ha tirato fuori dall’auto il corpicino senza vita, che era legato a norma di legge nel seggiolino sul sedile posteriore dell’auto, e che la mamma era seduta accanto a lei. Ogni altra elucubrazione è pura fantasia e dobbiamo smetterla tutti di elevarci a giudici sentenzianti, quando non sappiamo o non siamo competenti. Se abbiamo energie da spendere, congiungiamo le mani e preghiamo con tutta la forza della nostra Fede affinché la mamma e il papà di questo piccolo angelo possano presto riprendersi”.
Sull’altare, davanti alla piccola bara bianca, un disegno realizzato con le manine colorate dei compagnetti di scuola della piccola. Un ultimo saluto pieno di affetto e innocenza.
La cerimonia, carica di commozione, ha rappresentato un momento di condivisione del lutto per tutta la comunità di Comiso, unita nel ricordare la breve ma intensa vita della piccola Carlotta e nel sostenere la famiglia in questo momento di immenso dolore. Come anticipato, per la giornata di oggi il sindaco ha proclamato il lutto cittadino, anche in memoria di tutte le vittime della strada che hanno tragicamente lasciato la comunità.