
Una cerimonia mesta si è tenuta ieri al cimitero di Scicli: la traslazione nei loculi ossari di due dei tredici migranti che hanno perso la vita nel tragico sbarco del 30 settembre 2013 nella spiaggia di Sampieri.
Per undici anni le loro salme sono state inumate nel cimitero di Scicli. Tre sono state trasferite nel cimitero musulmano di Ragusa, dieci sono rimaste a Scicli, otto erano state traslate nei loculi ossari nel dicembre scorso. Si trattava di ragazzi eritrei di religione copta.
Nel sito del cimitero che li ha ospitati sinora sarà realizzato un monumento funebre in memoria dei migranti che hanno perso la vita in mare in cerca di un mondo migliore.
Il cimitero di Scicli ha accolto in settori dedicati questi giovani sfortunati testimoniando la pietas e il sentimento di accoglienza che la comunità ha nei confronti dei minimi fratelli.
Nel corso della cerimonia padre Kefle, missionario vincenziano, ha reso il suo saluto ai connazionali che il Comune di Scicli ha voluto ospitare in un piccolo sacrario per ricordare le vittime del naufragio. Il sacerdote, all’epoca del tragico sbarco, era venuto a Scicli in supporto dei suoi connazionali e delle forze di polizia riuscendo, per la prima volta, a dare un nome e cognome alle giovani vittime.
A Scicli padre Kefle, attualmente attivo nella missione vincenziana di Melfi provincia di Potenza, è stato ospite del Gruppo Volontariato Vincenziano di Scicli che nel settembre del 2013 assieme a Padre Giuseppe Agosta ha dato supporto ai migranti naufraghi e ha curato le operazioni di seppellimento delle vittime.