
Il “bosco di mandorli e ulivi” cantato da Luigi Pirandello e incorniciato dalle rovine greche della Valle dei Templi ottiene un nuovo, prestigioso riconoscimento. L’area rurale che si estende per oltre 300 ettari attorno al sito archeologico di Agrigento è stata ufficialmente inserita nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali, istituito dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.
La decisione, arrivata dopo un lungo iter di valutazione, premia un contesto paesaggistico unico al mondo, caratterizzato da una sorprendente resilienza: le fonti d’acqua utilizzate dagli antichi greci, i mandorleti e gli uliveti che definiscono il panorama sono giunti fino a noi pressoché intatti, testimoniando pratiche agricole millenarie ancora oggi vive.
Con l’iscrizione della Valle dei Templi, i paesaggi rurali storici italiani riconosciuti diventano 33. La maggior parte si trova nel Centro-Nord, tra cui Montepulciano e Pienza, la Valpolicella, la Valdichiana, il Greve in Chianti, Valdobbiadene, Trequanda, la Selva di Fasano, la Costiera Amalfitana e le Cinque Terre. In Sicilia, finora, l’unico paesaggio rurale inserito nel Registro era quello della pietra a secco di Pantelleria.
Con questo nuovo riconoscimento, la Valle dei Templi rafforza la propria immagine non solo come scrigno di archeologia e patrimonio Unesco, ma anche come esempio virtuoso di integrazione tra storia, natura e pratiche agricole sostenibili, in grado di raccontare la Sicilia al mondo nella sua dimensione più autentica.