Epatocarcinoma: da Palermo nuova terapia che migliora la vita

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Un passo avanti importante nella lotta all’epatocarcinoma, il tumore del fegato più diffuso e tra i più insidiosi. Una ricerca internazionale, guidata dal Policlinico di Palermo insieme all’Imperial College di Londra, ha dimostrato che l’impiego combinato di due farmaci immunoterapici – Atezolizumab e Bevacizumab – non solo prolunga la vita dei pazienti, ma consente anche di mantenerne la qualità durante il trattamento. 

La notizia è stata rilanciata dall’Ansa. Il lavoro, pubblicato sulla rivista Jama Oncology, ha preso in esame oltre 6.400 pazienti coinvolti in nove studi clinici. La combinazione dei due farmaci è risultata superiore a tutte le altre terapie considerate, mostrando benefici tangibili sia sul piano clinico sia sul benessere quotidiano delle persone.

Secondo i coordinatori dello studio- Ciro Celsa, Giuseppe Cabibbo e Calogero Cammà –la vera novità consiste nell’aver guardato oltre la semplice sopravvivenza, ponendo al centro la vita dei pazienti, con i suoi bisogni e la sua dignità.

Un approccio che ha raccolto l’apprezzamento della direttrice generale dell’Azienda ospedaliera universitaria di Palermo, Maria Grazia Furnari, secondo cui questi risultati testimoniano la qualità della ricerca portata avanti a Palermo e rafforzano il ruolo del Policlinico come punto di riferimento a livello internazionale.

Secondo i ricercatori, l’impatto dello studio potrebbe tradursi presto in nuove linee guida cliniche, offrendo prospettive più solide e umane a chi si trova ad affrontare una delle neoplasie più difficili da trattare.