Emergenza rifiuti e roghi, OIPA Ragusa attende risposte ufficiali

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Un silenzio che pesa come la cappa di fumo che da anni avvolge la fascia trasformata siciliana, da Licata a Ispica. A denunciarlo è Riccardo Zingaro, delegato provinciale OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) per Ragusa, che lo scorso agosto ha inviato – via PEC – una dettagliata proposta per la creazione di un Osservatorio Interprovinciale delle Criticità Ambientali, ma ad oggi nessuna istituzione ha ancora risposto.

Secondo quanto illustrato da Zingaro, la proposta (inviata al Prefetto di Ragusa e alla Presidente del Libero Consorzio Comunale) nasce dall’urgenza di affrontare le gravi emergenze ambientali che da decenni soffocano il territorio: roghi di rifiuti urbani, speciali e soprattutto agricoli che sprigionano fumi tossici, mettendo a rischio la salute dei cittadini e devastando l’ecosistema.

“I cittadini sono stanchi di respirare fumi di morte. Serve un’azione coordinata e concreta. La nostra non è una semplice denuncia, ma una proposta operativa già strutturata” – sottolinea Zingaro – “eppure, dopo settimane, nessun segnale di interesse da parte delle istituzioni”.

Il progetto, battezzato OPLA – Osservatorio Provinciale sulla Legalità Ambientale, prevede la creazione di un ente in grado di:

  • Monitorare i reati ambientali (roghi, inquinamento, abbandono di rifiuti, traffico di materiali pericolosi);
  • Educare e sensibilizzare scuole, cittadini e imprese alla legalità e alla sostenibilità;
  • Supportare le forze dell’ordine e le istituzioni locali nelle indagini;
  • Promuovere l’economia circolare e pratiche produttive a basso impatto.

Tra gli strumenti operativi ipotizzati figurano una piattaforma digitale per le segnalazioni dei cittadini, tecnologie di sorveglianza ambientale (droni, sensori, analisi satellitari) e un’app dedicata per facilitare denunce e interventi rapidi.

Secondo quanto previsto dal progetto, il finanziamento potrebbe provenire da fondi regionali, nazionali ed europei, oltre che da contributi di amministrazioni locali, imprese e privati. Il progetto prevede anche una rete di collaborazioni con ARPA, ASP, università, associazioni ambientaliste e tutti i sindaci del territorio.

Il nodo delle fumarole

Un capitolo specifico riguarda le fumarole agricole, pratica illegale che da anni avvelena l’aria nella fascia trasformata. Grazie all’esperienza del gruppo “Terre Pulite”, suggeriscono i volontari, OPLA potrebbe diventare un presidio costante di monitoraggio e repressione di questo fenomeno.

Nonostante la completezza della proposta, a distanza di oltre un mese dall’invio nessun riscontro ufficiale è giunto dai destinatari della nota.

Ci saremmo aspettati almeno un tavolo tecnico o un incontro preliminare – afferma Zingaro – ma il silenzio rischia di essere interpretato come indifferenza verso una crisi ambientale che non può più essere ignorata”.

OIPA Ragusa ribadisce quindi la disponibilità a collaborare con enti e amministrazioni per trasformare la proposta in realtà, chiedendo che “le istituzioni diano seguito a un progetto che potrebbe salvare vite umane e territorio”.

“La nostra provincia – conclude Zingaro – ha bisogno di un Osservatorio che unisca cittadini, associazioni e istituzioni nella lotta ai crimini ambientali. Ogni giorno perso è un giorno regalato a chi avvelena la nostra terra”.