
Cresce l’allarme pignoramenti in provincia di Ragusa, con centinaia di famiglie a rischio, in particolare tra gli imprenditori agricoli della fascia trasformata. Stefania Campo, deputata regionale del Movimento 5 Stelle, denuncia l’insufficienza del Fondo regionale istituito nel 2022, mai realmente finanziato, e annuncia un nuovo emendamento da un milione di euro: “Esiste un Fondo regionale istituito il 14 maggio 2022 per tutelare chi rischia il pignoramento della prima casa, ma finora mai adeguatamente finanziato, eccetto un emendamento del 2024 che ha stanziato 400mila euro già esauriti”. “È inutile approvare leggi importanti se rimangono prive di risorse – sottolinea la deputata Campo –. Per questo abbiamo presentato un nuovo emendamento da un milione di euro, chiedendo a tutta la deputazione di dare attenzione a questa emergenza sociale”.
La consigliera comunale di Vittoria, Valentina Argentino, sottolinea l’urgenza di riformare le regole sulle aste immobiliari per tutelare il diritto alla prima casa, definito “sacro e inalienabile”. “La vera riforma, secondo me- aggiunge- sarebbe modificare l’art. 164-bis c.p.c., introducendo un tetto minimo di aggiudicazione sotto il quale il giudice sospende l’esecuzione. Ho già predisposto un disegno di legge e nei mesi scorsi ne ho discusso con il Sen. Roberto Cataldi”.
I numeri della provincia di Ragusa
Ma come è, ad oggi, la situazione in provincia di Ragusa? Ecco cosa emerge dalle nostre ricerche:
Il comune con il maggior numero di immobili all’asta è Vittoria, con un totale di 85 unità tra residenziale, commerciale, industriale, sportivo e altre categorie. Seguono Ragusa (75), Modica (56), Comiso (43), Ispica (20), Scicli(14), Acate e Chiaramonte (13), Giarratana (11), Santa Croce Camerina (10), Monterosso (7) e Pozzallo (3).
Nel dettaglio, i freddi numeri regalano una situazione ancora più drammatica. Gli immobili residenziali all’asta (e molto spesso parliamo di prime case) sono:
54 a Vittoria, 46 a Ragusa, 29 a Modica, 28 a Comiso, 11 a Ispica e Chiaramonte, 7 a Santa Croce, 6 a Monterosso Almo, 5 a Scicli e Acate, 4 a Giarratana e 2 a Pozzallo. Nessun comune resta fuori da questo dramma.
Se si guarda agli immobili commerciali all’asta, la classifica cambia e al primo posto troviamo le città di Ragusa e Modica (16 fabbricati), seguite da Vittoria (10), Comiso (8), Scicli e Ispica (6), Santa Croce (3), Giarratana (2), Chiaramonte, Monterosso e Pozzallo (1). Ad uscirne indenne, al momento, solo Acate.
A registrare immobili industriali all’asta solo le città di Modica (4), Scicli (3), Giarratana, Ragusa e Vittoria (1).
Va ricordato che dietro quelli che possono sembrare “solo numeri” ci sono famiglie, progetti, sogni, investimenti di imprenditori e semplici cittadini di questa provincia. Nella quasi totalità dei casi, tra l’altro, si tratta di persone che non sono riuscite ad onorare i propri debiti per una serie di concause legate alle interminabili crisi mondiali (guerre e aumento dei costi compresi).
La situazione nel corso degli anni
La problematica interessa in maniera particolare proprio la provincia di Ragusa. E lo dimostrano i numeri, oltre al tristemente famoso “caso Guarascio” (muratore di 64 anni di Vittoria, in provincia di Ragusa, che il 14 maggio 2013 si diede fuoco per impedire l’esecuzione di uno sfratto a seguito di un pignoramento della sua abitazione).
Nel 2017 da Vittoria partì una protesta molto forte: lo sciopero della fame dell’imprenditore Fabrizio Licitra che attuò per 18 giorni lo sciopero della fame per fermare il sistema delle aste giudiziarie. Era infatti il 2 giugno del 2017 quando lo stesso Licitra prese il posto di Rosetta Piazza che aveva resistito per ben 15 giorni. Anni dopo, nel 2022, ha protestato rinunciando sia a mangiare che a bere. Tante le promesse, pochi i fatti.
Licitra, che è fondatore e presidente dell’Associazione nazionale vittime aste e prezzo vile, è stato ed è anch’egli vittima del sistema delle aste che permette la vendita dell’immobile a un prezzo molto basso, cosiddetto “vile”, che non permette di rifondere il debito e che spesso porta via alla vittima la propria abitazione principale, senza che il debitore possa comunque ottenere il completo pagamento del dovuto. La sua stessa casa, del valore di 160.000 euro, venne venduta per 26.700 euro. Con la sua associazione cerca di aiutare quanti finiscono nella sua stessa situazione e, tramite la sua esperienza personale e la competenza di legali ed esperti, ha aiutato e continua ad aiutare numerose famiglie ed imprenditori la cui prima abitazione è a rischio.
Informato da Ragusah24 sulle novità illustrate dalla deputata Campo, Licitra si mostra poco entusiasta. Ma d’altronde in questi anni diverse notizie sono state annunciate con toni trionfalistici senza poi dare vita a qualcosa di concreto e risolutivo. “La legge è stata presentata il 1° dicembre del 2018, con Cancellieri vicepresidente della Regione, ed è stata approvata solo nel 2022. A proposito del Fondo e dei 400 mila euro già esauriti non posso che essere lieto per chi ha avuto la possibilità di usufruirne. Anche se a Vittoria mi risulta che nessuno sapesse di questo fondo e lo abbia quindi sfruttato. Accolgo con piacere, inoltre, l’intenzione di volerlo rimpinguare”.
Licitra suggerisce poi una soluzione per bloccare questo sistema che stritola il debitore, togliendogli non solo la possibilità di pagare i suoi debiti ma di ricominciare, di rimettersi in piedi: “si deve agire a monte. Quando la banca ‘vende’ il mio debito deve prima avvisarmi e chiedermi se lo stesso è disposto ad acquistarlo. Solo in questo modo posso liberarmi da questo sistema che continua, ancora oggi, a stritolarmi. Non solo non possiedo più nulla ma ho anche il quinto dello stipendio pignorato e non posso, ovviamente, accedere ad alcun credito. Mi hanno tolto tutto, e ancora non gli basta”.
Ai rappresentanti politici chiede poi più fatti e meno parole (da attuare in tempi brevi dato che intanto le famiglie continuano a perdere le loro case) e di non limitarsi a trattare la questione solo quando passano all’opposizione, ma anche quando governano.