
Nuovo passo avanti per la realizzazione dei due termovalorizzatori siciliani, destinati a rivoluzionare la gestione dei rifiuti nell’Isola. Questa mattina, a Palazzo d’Orléans, è stato firmato l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura per la progettazione di fattibilità tecnico-economica degli impianti che sorgeranno a Palermo (Bellolampo) e a Catania (area industriale).
Alla firma erano presenti il presidente della Regione e commissario straordinario per la rete impiantistica, Renato Schifani, il dirigente dell’Ufficio speciale per la valorizzazione energetica Salvo Cocina, e i rappresentanti del raggruppamento temporaneo di imprese vincitore della gara. Presente anche Corrado Clini, consulente del piano rifiuti regionale.
«Oggi raggiungiamo un obiettivo intermedio che ci porterà alla realizzazione dei termovalorizzatori – ha dichiarato Schifani –. Abbiamo individuato le risorse, 800 milioni di euro che intendiamo incrementare, e stiamo rispettando il cronoprogramma. È un progetto ambizioso ma concreto, che consentirà alla Sicilia di avere un sistema di smaltimento efficiente, evitando di spendere ogni anno 100 milioni per esportare i rifiuti all’estero».
Cocina ha sottolineato come i nuovi impianti rappresentino «un tassello fondamentale di un piano organico per risolvere definitivamente il problema dei rifiuti», evidenziando che la gestione pubblica permetterà costi più bassi e la produzione di energia destinata in parte all’autoconsumo e in parte alla rete elettrica.
Il contratto, dal valore di quasi 22 milioni di euro, riguarda la progettazione di fattibilità, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, la relazione geologica e il piano economico-finanziario. Il raggruppamento ha cinque mesi di tempo per redigere i progetti e condurre le indagini preliminari.
Il cronoprogramma prevede successivamente circa quattro mesi per i pareri e le autorizzazioni (Via e Paur) e altri cinque per l’espletamento della gara di progettazione esecutiva. L’inizio dei lavori è fissato per gennaio 2027, con conclusione prevista a giugno 2028.
I due termovalorizzatori avranno una capacità di trattamento di 300 mila tonnellate annue di combustibile solido secondario (Css) e una potenza installata di 50 megawatt elettrici, con circa 200 mila megawatt/ora ceduti in rete ogni anno.
L’impianto di Palermo servirà una popolazione di circa 2,31 milioni di abitanti (province di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta), mentre quello di Catania coprirà 2,53 milioni di cittadini (province di Catania, Messina, Enna, Ragusa e Siracusa).
I termovalorizzatori rientrano nel Piano regionale dei rifiuti, che punta entro il 2030 a raggiungere il 65% di recupero di materia, a ridurre al 10% il conferimento in discarica e a potenziare la rete di impianti pubblici, tra cui 16 strutture di selezione e recupero, 31 impianti di compostaggio e 24 biodigestori.